CAMBIAMENTO CLIMATICO: CRESCE LA CONSAPEVOLEZZA NELLE SOCIETÀ QUOTATE
“Registriamo una crescente consapevolezza delle imprese quotate italiane per il cambiamento climatico, perlomeno per quanto attiene alla mitigazione delle emissioni di gas serra. Assistiamo altresì al progressivo superamento della mera riduzione del rischio in favore di una revisione strategica dei modelli di business, non solo da parte delle imprese che appartengono ai settori industriali più esposti”. A dirlo è Stefano Pareglio, Professore ordinario e Independent Senior Advisor di Deloitte Italia, presentando i risultati del Rapporto sullo stato d’attuazione delle Raccomandazioni della Task Force on Climate-related Financial Disclosures – TCFD, predisposto in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Pavia.
L’indagine, pubblicata con il titolo “La disclosure climatica nelle società quotate italiane”, è stata condotta sulla base di documenti pubblici aventi a oggetto la disclosure climatica di 236 società quotate, 212 delle quali appartenenti agli indici FTSE MIB, FTSE Italia Mid Cap, FTSE Italia Small e FTSE Italia STAR.
Dal rapporto emergono tuttavia una serie di aspetti su cui è necessario agire più velocemente, che vanno dalle ridotte competenze dei consiglieri di amministrazione in materia di cambiamento climatico, all’ancora scarsa diffusione di misure di adattamento e di impegni per la carbon neutrality, fino alla ridotta incidenza del climate change nelle politiche di remunerazione.
In dettaglio, dai risultati dello studio, emerge come la quasi il 94% del campione riconosca ormai nel cambiamento climatico un tema materiale e il 70% integra i rischi e le opportunità derivanti dal cambiamento climatico nei propri processi di gestione del rischio.
Risulta altresì che il 29% delle società possiede una politica di remunerazione con obiettivi legati al cambiamento climatico e che il 67% adotta processi atti a migliorare la prestazione della propria catena di fornitura, pur con diversi livelli di maturità.
Anche l’azione di sensibilizzazione verso gli stakeholder si sta diffondendo: più della metà (57%) delle società quotate dichiara di svolgere campagne di sensibilizzazione sul tema del cambiamento climatico e della sostenibilità.
Ci sono anche temi aperti che riguardano la governance del cambiamento climatico. Più della metà delle quotate ha costituito un comitato endoconsiliare sulla sostenibilità, ma solo il 32% del totale dichiara che tale comitato ha compiti specifici in materia di cambiamento climatico. Inoltre, solo nel 18% delle aziende quotate vi è la presenza di almeno un consigliere di amministrazione dotato di competenze in materia di sostenibilità in senso lato. A livello strategico si rileva, infine, come il 76% delle quotate non sviluppa analisi di scenario e, considerando le sole società che se ne sono dotate, meno della metà (43%) pubblica dettagliate informazioni metodologiche e quantitative.
F. C.