NATO: CONCLUSA L’ESERCITAZIONE VIGOROUS WARRIOR 19
Obiettivo della “Vigorous Warrior 2019”, alla quale hanno preso parte oltre 2500 partecipanti provenienti da 39 Paesi, era quello di testare le capacità degli assetti sanitari campali, in un ipotetico scenario di missione in area ad alto rischio (missioni NATO “ex article 5”).
In quest’ottica le Forze Armate hanno messo in campo assetti sanitari militari, civili, interforze e multinazionali.
In particolare il Multinational Medical Joint Training Center – M2JTC, è una unità costituita presso la Scuola di Sanità, con lo scopo di testare l’efficienza operativa e la prontezza degli assetti sanitari militari della NATO e delle nazioni partner, destinati a fornire un sostegno medico tramite l’integrazione sanitaria militare e civile.
Nello specifico, sono stati allestiti diversi ospedali da campo con differenti livelli di capacità, dal pronto soccorso (Role 1) ad una struttura con sale operatorie e diversi team chirurgici (Role 4), ambulanze e mezzi di trasporto, come il VTMM “Orso” dell’Esercito Italiano in un contesto multinazionale, di supporto alla condotta di operazioni interforze e attraverso la standardizzazione delle procedure di Medical Evacuation – MEDEVAC e Strategica di Evacuazione – STRATEVAC, tesa ad acquisire la necessaria expertise in ambito organizzativo includendo il servizio di emergenza civile romeno – SMURD ed ungherese – HONUR.
“In questo contesto, l’esercitazione ha sviluppato anche la capacita di trasporto e gestione di feriti con patologie altamente infettive. Il trasporto è stato affidato ad un C130J dell’Aeronautica Militare che, grazie alle speciali barelle di isolamento in dotazione, attraverso la sala operativa per l’evacuazione sanitaria strategica (Patient Evacuation Coordination Cell – PECC) di Pratica di Mare, ha coordinato e trasferito con l’ospedale Spallazani di Roma il paziente infetto.
“La Difesa italiana ha schierato numerosi assetti specialistici, sia per le attività di direzione ed organizzazione dell’Esercitazione, sia per quelle operative e addestrative con personale dell’Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri che, insieme all’ospedale civile Spallanzani ed alla Protezione Civile , ha evidenziato la capacità dual use nella cooperazione civile-militare per la risposta a situazioni di emergenza in completa interoperabilità con i paesi dell’Alleanza”. Conclude la nota del Ministero della Difesa italiana.