OCTO E AMBROSETTI: LA “VIA ITALIANA” DELLA MOBILITÀ CONNESSA

Le principali sfide legate al futuro della mobilità connessa in Italia e nel mondo, la rivoluzione legata a digitalizzazione e Internet of Things che cambierà il modo di muoversi e di utilizzare l’auto, i nuovi servizi e le opportunità di business legate ai veicoli connessi, il legame tra raccolta, utilizzo e gestione dei dati e la mobilità. Sono solo alcuni dei temi alla base dell’alleanza strategica tra OCTO Telematics, azienda italiana del settore della  Smart Mobility e nei servizi telematici e soluzioni avanzate di analisi dei dati per il settore assicurativo e The European House Ambrosetti, il primo Think Tank in Italia e tra i primi dieci in Europa.

La partnership sarà finalizzata a definire, attraverso tavoli tematici e un Comitato Scientifico composto da Franco Fenoglio già Amministratore Delegato, Italscania e Presidente, Sezione Veicoli Industriali di UNRAE, e Giuseppe Roberto Opilio Regional Expert Italy, Greece, Malta & Cyprus, Connecting Europe Broadband Fund – CEBF, una vera e propria strategia italiana sulla mobilità connessa, a partire da un focus specifico che sarà presentato nell’ambito di un forum in programma venerdì 17 settembre.

L’appuntamento coinvolgerà tutti gli stakeholder del settore, per confrontarsi, con il contributo di relatori nazionali e internazionali, sui temi e le priorità da affrontare per la competitività e il successo della Smart Mobility in Italia, un ambito destinato ad avere un impatto sempre maggiore sulla vita quotidiana.

Quello della mobilità connessa è un ambito di grande attualità che ha visto i ministeri per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione e quello delle Infrastrutture e dei Trasporti siglare nel 2020 un protocollo d’intesa per lo sviluppo della mobilità innovativa attraverso la ricerca e la sperimentazione di veicoli a guida autonoma e connessa.

Un’attenzione che si spiega con i grandi numeri generati dal settore: nel 2019 il valore su scala globale dei servizi telematici legati alla mobilità ammontava a 3,1 miliardi di dollari e si stima che possa arrivare a 9,8 miliardi entro il 2025. Il complesso dei servizi legati ai veicoli connessi ammontava a 400 miliardi di dollari nel 2018 e si stima che entro il 2025 possa raggiungere i mille miliardi di dollari.

Il tema della Smart Mobility è inoltre strettamente legato alla diffusione di veicoli di nuova generazione: tra il 2019 e il 2030 il numero di veicoli a guida autonoma, livello 3 o superiore, venduti annualmente nel mondo passerà da poco più di 50 mila a oltre 18 milioni, rivoluzionando il concetto di mobilità e la funzione d’uso stessa dell’automobile.

Tra i temi dell’alleanza tra OCTO e Ambrosetti c’è anche l’identificazione delle priorità di azione per i protagonisti chiave del settore, in merito soprattutto a gestione e utilizzo dei dati in maniera funzionale a sviluppare l’ecosistema della mobilità connessa; un ambito di grande interesse in termini di business.

Oggi, infatti, un veicolo genera circa 25 GB di dati per ogni ora di utilizzo e nei prossimi anni questo valore crescerà fino a 3.600 GB di dati generati per ora di utilizzo.

Un ambito estremamente importante in questo senso è quello dei servizi telematici per le assicurazioni nel quale l’Italia rappresenta il mercato più importante d’Europa, sia in termini di penetrazione che di numero di unità installate a bordo dei veicoli.

Si stima che nel nostro Paese ci siano quasi 10 milioni di polizze basate su servizi telematici, il 24% del totale e la crescita continuerà nei prossimi anni fino ad arrivare a oltre 25 milioni di unità con un tasso di penetrazione del 55.3% nel 2024.

L’Italia inoltre è il secondo Paese in Europa per i servizi di car sharing, dopo la Germania, con un mercato che dovrebbe passare dai 15mila veicoli per un giro d’affari di 432 milioni di dollari registrati nel 2020 a 44.000 veicoli e 878 milioni di dollari nel 2025.

Federico Cabassi