MISSIONE ARTEMIS: L’ESA TESTA LA NUOVA FOTOCAMERA LUNARE
Per l’Agenzia Spaziale Europea – ESA, una cosa è certa: quando le astronaute e gli astronauti torneranno sulla Luna, scatteranno più foto della superficie lunare di qualsiasi altro essere umano prima d’ora.
Per sviluppare la migliore fotocamera adatta a questo scopo, la comunità astronautica e scientifica europea sta collaborando con il team Artemis della National Aeronautics and Space Administration – NASA. Il team ingegneristico della Handheld Universal Lunar Camera – HULC ha lavorato con l’ESA nei paesaggi lunari di Lanzarote, in Spagna, per collaudare la nuova fotocamera durante il programma di addestramento PANGAEA.
La nuova fotocamera lunare è stata realizzata a partire da macchine fotografiche professionali con grande sensibilità alla luce e obiettivi all’avanguardia. Per prepararla all’uso nello spazio, il team NASA ha apportato diverse modifiche, tra cui l’aggiunta di una copertura per proteggerla da polvere e temperature estreme, sulla Luna le temperature oscillano tra i -200 e i 120 gradi Celsius, e un nuovo set di pulsanti ergonomici per le astronaute e gli astronauti che indossano i guanti nelle ingombranti tute spaziali.
“L’impiego della fotocamera lunare ha permesso all’equipaggio di sperimentare in modo realistico l’esplorazione della superficie lunare – ha spiegato Loredana Bessone, Project Lead di PANGAEA -. Ha arricchito notevolmente la loro esperienza e di certo vorremmo riproporlo nelle prossime edizioni”.
PANGAEA prepara le astronaute e gli astronauti a diventare efficienti scienziate e scienziati sul campo per le future missioni sulla Luna. Il programma ha permesso a un equipaggio internazionale di sperimentare le capacità della fotocamera in scenari realistici di esplorazione geologica.
Nel corso delle spedizioni geologiche, gli astronauti documentano il proprio lavoro di esplorazione utilizzando l’ESA Electronic Field Book, uno strumento che consente agli istruttori di geologia del programma PANGAEA di seguire e supportare l’equipaggio direttamente dalla sala scientifica. Quest’anno, il team scientifico ha ricevuto audio e video in tempo reale.