BCE: GLI STATI MEMBRI NON EURO HANNO COMPIUTO PROGRESSI LIMITATI NELLA CONVERGENZA ECONOMICA
Secondo il Rapporto sulla convergenza 2024 della Banca centrale europea – BCE, dal 2022 gli Stati membri dell’Unione europea non partecipanti all’area dell’euro hanno compiuto progressi limitati nella convergenza economica con l’area, principalmente a causa delle difficili condizioni economiche.
Negli ultimi due anni i paesi esaminati hanno subito le ricadute dell’invasione russa dell’Ucraina, registrando di conseguenza un indebolimento significativo dell’attività economica e un forte aumento dell’inflazione. I paesi con una storia di maggiore dipendenza energetica dalla Russia e con legami commerciali più forti con essa sono stati i più colpiti. In futuro, ci si attende un rafforzamento dell’attività in tutti i paesi considerati, ma le tensioni e i rischi geopolitici offuscano le prospettive economiche.
Per quanto concerne il criterio della stabilità dei prezzi, cinque dei paesi analizzati, ossia Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Romania, hanno registrato tassi medi di inflazione ben al di sopra del valore di riferimento del 3,3%, mentre in Svezia l’inflazione è stata lievemente superiore al parametro.
Il valore di riferimento è calcolato sommando 1,5 punti percentuali ai tassi medi di inflazione degli ultimi 12 mesi dei tre Stati membri che hanno conseguito i migliori risultati, ovvero Danimarca (1,1%), Belgio (1,9%) e Paesi Bassi (2,5%).
Infine, la Finlandia è stata esclusa dal calcolo perché il suo valore è “fuori linea”.