CYBER: RIUNIONE DEL NUCLEO PER LA CYBERSICUREZZA
Si è tenuta nei giorni scorsi, presso la sede dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale – ACN, la riunione del Nucleo per la cybersicurezza – NCS con la partecipazione dello scienziato Mario Rasetti, Professore emerito di Fisica Teorica al Politecnico di Torino e presidente del comitato scientifico di Centai, istituto di ricerca sulla fisica e l’intelligenza artificiale.
L’iniziativa si pone all’interno del ciclo di sessioni dell’NCS dedicate ad approfondimenti tematici ad opera di eminenti esperti d’area per potenziare le capacità del Nucleo di assolvere al meglio ai propri compiti di prevenzione, preparazione e allertamento a eventi cyber.
Tale riunione dell’NCS ha rappresentato un momento di discussione e riflessione su una delle attuali sfide di maggior rilievo per la cybersicurezza, ovvero le implicazioni dell’uso sempre più diffuso dell’Intelligenza Artificiale, campo nel quale il professor Rasetti è considerato una delle massime autorità in Italia e all’estero.
Per l’occasione il professore ha tenuto una lectio sui temi dell’etica e della sicurezza dell’Intelligenza Artificiale. “L’IA agisce come uno stressor, un fattore di stress ulteriore in un mondo complesso come il nostro. E questo accade perché l’intelligenza artificiale tocca dei nervi scoperti del nostro sistema sociale, politico ed economico, contribuendo a rendere instabile il suo equilibrio. Per questo è importante farsi delle domande sull’etica, la trasparenza e la verità al tempo dell’IA”. Il professore ha infatti spiegato che dell’IA può essere fatto un uso dannoso e manipolatorio che va assolutamente scongiurato, ma ha anche aggiunto che “Uno dei motivi per cui dobbiamo occuparci di intelligenza artificiale deriva dalla necessità di gestire l’enorme ricchezza di dati che produciamo giornalmente. Solo nel 2024 si è calcolato che abbiamo prodotto 500 Zettabyte di dati e poiché noi umani da soli non siamo in grado di gestirli il ricorso all’IA è inevitabile per non sprecarli. Con questi dati l’IA continua ad apprendere e, attraverso di essi può ottimizzare le sue decisioni. Tuttavia, l’IA nella sua versione debole, come in quella forte, non è in grado di simulare il nostro cervello, per un unico, rilevantissimo motivo: il cervello umano non funziona come una macchina di Turing ed è all’origine dell’autocoscienza umana”.
Il Direttore Generale di ACN, Bruno Frattasi, ringraziando il professore emerito, ha ribadito l’importanza di discutere di temi di così grande rilevanza in quanto “L’Intelligenza artificiale è qui con noi ed è destinata a restarci. Comprendere come usarla per fare avanzare la società e mettere in sicurezza la democrazia è un compito che ci riguarda tutti.”