NEL PRIMO TRIMESTRE IL PIL CROLLA DEL 5%, IN PROFONDO ROSSO ANCHE IMPORT/EXPORT
Nel primo trimestre dell’anno il Prodotto Interno Lordo – PIL, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito del 5,3% rispetto al trimestre precedente e del 5,4% nei confronti del primo trimestre dello scorso anno. A dirlo è l’Istituto Nazionale di Statistica – ISTAT, con il consueto aggiornamento trimestrale sull’economia italiana.
Il primo trimestre del 2020 ha avuto lo stesso numero di giornate lavorative del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al primo trimestre 2019.
La variazione acquisita per il 2020 è pari a -5,5%.
Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in diminuzione, con un calo del 5,1% dei consumi finali nazionali e dell’8,1% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono diminuite, rispettivamente, del 6,2% e dell’8%.
La domanda nazionale, al netto delle scorte, ha contribuito per -5,5 punti percentuali alla contrazione del Pil: -4 i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private – ISP, -1,5 gli investimenti fissi lordi e -0,1 la spesa delle Amministrazioni Pubbliche – AP. Per contro, la variazione delle scorte ha contribuito positivamente alla variazione del Pil per l’1%, mentre il contributo della domanda estera netta è risultato pari a -0,8 punti percentuali.
Si registrano andamenti congiunturali negativi del valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi, con agricoltura, industria e servizi diminuiti rispettivamente dell’1,9%, dell’8,1% e del 4,4%.