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DIFESA: IL MEDITERRANEO È AL CENTRO DELLA SICUREZZA INTERNAZIONALE

Il Mediterraneo, e più ampiamente la macro-area che racchiude anche il Medio Oriente, il Golfo di Guinea, il Corno d’Africa e la fascia sub-Sahariana, è di prioritario interesse strategico nazionale. Le tensioni che lo riguardano innescano, infatti, processi che si riverberano sull’Europa, e in particolare sull’Italia”. Con queste parole il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini ha introdotto la “Strategia di sicurezza e difesa per il Mediterraneo”, una delle tre direttive ministeriali, insieme a “L’Atto di indirizzo per l’avvio del ciclo integrato di programmazione” e alla “Direttiva per la politica militare nazionale”, che fissano i principali temi di attenzione della Difesa “Made in Italy” per il prossimo futuro.

L’aggressione russa all’Ucraina, che porta comprensibilmente il nostro sguardo a Est, conferisce tuttavia una rinnovata centralità al Mediterraneo, mare caldo d’Europa e Fianco Sud della North Atlantic Treaty Organization – NATO, avendo un’influenza significativa sulle sue dinamiche. In primo luogo, evidenzia la necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento energetico.

Inoltre, minaccia di avere ripercussioni sul commercio mondiale delle derrate alimentari, con conseguenze particolarmente negative sulle realtà economicamente più fragili, a partire dall’Africa. È uno scenario che annuncia ricadute umanitarie che la Comunità internazionale deve prepararsi a gestire e che possono avere impatti sulla nostra sicurezza.

La direttiva “Strategia di sicurezza e difesa per il Mediterraneo” dispiega quindi, in una visione complessiva e in un’ottica anche preventiva, gli elementi d’analisi e le linee d’azione della nostra Difesa in questo importante quadrante strategico, allo scopo di massimizzare il contributo del Dicastero italiano e della Forza Armata a un’attività che coinvolge, con un approccio intergovernativo in stretto coordinamento tra Dicasteri, tutte le sfere d’azione della politica nazionale.

Il Mediterraneo è infatti un ambiente complesso, da tutelare mettendo a sistema tutte le capacità interforze disponibili e bilanciando presenza persistente e rapidità d’intervento, in modo da prevenire crisi e scongiurare eventuali escalation.

Sicurezza e stabilità del Mediterraneo sono il comune denominatore che lega anche le altre due direttive, di recente emanazione, “L’Atto di indirizzo per l’avvio del ciclo integrato di programmazione” e la “Direttiva per la politica militare nazionale”. La prima mette in moto il processo di pianificazione strategica e finanziaria della Difesa, attività finalizzata alla predisposizione del budget per il 2023 e del bilancio 2024-2025 del Ministero, sviluppati in funzione delle priorità strategico politiche del Paese.

La seconda, oltre a definire il posizionamento dell’Italia nello scenario internazionale, riserva ampio spazio allo sviluppo delle capacità industriali del Paese, essenziali per assicurare l’autonomia strategica dell’Italia e dunque la tutela della sua sovranità.

 Aspetti che assumono rilevanza ancora maggiore oggi, in un tempo segnato dalle tensioni e delle ricadute economiche e securitarie del conflitto russo-ucraino anche sul Mediterraneo.