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2022-2023: SEPPUR IN RALLENTAMENTO IL PIL CRESCERÀ

Il PIL – Prodotto Interno Lordo italiano è atteso continuare a crescere sia nel 2022 (+2,8%) sia nel 2023 (+1,9%), seppur in rallentamento rispetto al 2021. Nel biennio di previsione, l’aumento del Pil sarà determinato prevalentemente dal contributo della domanda interna al netto delle scorte (rispettivamente +3,2 e +1,9 punti percentuali) mentre la domanda estera netta fornirebbe un apporto negativo nel 2022 (-0,4 punti percentuali) a cui seguirebbe un contributo nullo nel 2023. Le scorte fornirebbero un contributo nullo in entrambi gli anni. A dirlo è l’Istituto Nazionale di Statistica – ISTAT con l’ultimo aggiornamento sull’andamento dell’economia italiana.

Gli investimenti assicureranno un deciso sostegno alla crescita con una intensità più sostenuta nell’anno corrente (+8,8%) rispetto al 2023 (+4,2%). I consumi delle famiglie residenti e delle ISP segneranno un miglioramento più contenuto (+2,3% e +1,6%).

L’evoluzione dell’occupazione, misurata in termini di Unità di LAvoro equivalenti a tempo pieno – ULA, sarà in linea con il miglioramento dell’attività economica con un aumento più accentuato nel 2022 (+2,5%) rispetto al 2023 (+1,6%). Il progressivo incremento dell’occupazione è atteso riflettersi anche sul tasso di disoccupazione che scenderebbe sensibilmente quest’anno (8,4%) e, in misura più contenuta, nel 2023 (8,2%).

Si prevede che la crescita dei prezzi dei beni energetici contribuisca a un deciso aumento del deflatore della spesa delle famiglie residenti nell’anno corrente (+5,8%), i cui effetti dovrebbero attenuarsi nel 2023 (+2,6%).

Le prospettive per i prossimi mesi sono caratterizzate da elevati rischi al ribasso quali ulteriori incrementi nel sistema dei prezzi, una flessione del commercio internazionale e l’aumento dei tassi di interesse. Anche le aspettative di famiglie e imprese potrebbero subire un significativo peggioramento.