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MADE IN ITALY: FRENA IL COMMERCIO EXTRA-UE

A novembre, l’export verso i paesi extra Ue torna a registrare una riduzione congiunturale, per metà dovuta alla contrazione delle vendite di energia. Anche su base annua, l’export torna a flettere; tale dinamica è comunque condizionata dalle operazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale) registrate a novembre 2022, al netto delle quali la flessione si riduce a -1,2%. A renderlo noto è l’Istituto Nazionale di Statistica – ISTAT, con il nuovo aggiornamento relativo al commercio estero extra-UE.

La flessione su base mensile dell’export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione di beni di consumo durevoli (+2,6%), ed è dovuta soprattutto alle minori vendite di energia (-31,0%), beni intermedi (-3,4%) e beni di consumo non durevoli (-2,5%). Anche dal lato dell’import, a esclusione di beni strumentali (+1,7%), si rilevano diminuzioni congiunturali per tutti i raggruppamenti; le più ampie per energia (-7,5%) e beni di consumo durevoli (-4,5%).

Nel trimestre settembre-novembre 2023, rispetto al precedente, l’export registra una crescita modesta (+0,1%), sintesi di aumenti delle vendite di energia (+21,9%) e beni intermedi (+1,3%) e riduzioni di quelle di beni strumentali (-2,5%) e beni di consumo durevoli (-1,1%); stazionarie le esportazioni di beni di consumo non durevoli. Nello stesso periodo, l’import segna un aumento dell’1,0%, cui contribuiscono i soli maggiori acquisti di energia (+9,3%).

A novembre, l’export flette su base annua del 3,7% (era +9,4% a ottobre). La flessione è dovuta alla contrazione delle vendite di energia (-16,4%), beni intermedi (-6.9%) e beni strumentali (-4,9%), mentre crescono le esportazioni di beni di consumo durevoli (+4,3%) e non durevoli (+0,5%). L’import registra una flessione tendenziale del 20,8%, generalizzata e più ampia per energia (-38,0%) e beni intermedi (-16,3%).

A novembre, il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 è positivo e pari a +6.224 milioni (+1.841 milioni a novembre 2022). Il deficit energetico (-5.187 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-8.713 milioni) e l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 10.555 milioni di novembre 2022 a 11.410 milioni di novembre 2023.

A novembre 2023, si rilevano ampie riduzioni su base annua delle esportazioni verso Svizzera (-23,7%), Regno Unito (-21,4%) e Giappone (-16,8%). Aumentano le vendite verso paesi MERCOSUR (+8,5%), Turchia (+7,4%), paesi OPEC e Cina (per entrambi +5,6%) e Stati Uniti (+4,9%). Tranne che da Regno Unito (+9,7%) e Turchia (+1,4%), le importazioni da tutti i principali paesi partner extra Ue27 sono in calo su base annua. Gli acquisti dalla Russia registrano la flessione tendenziale più ampia (-91,8%); marcate anche le riduzioni degli acquisti da paesi OPEC (-36,1%), paesi MERCOSUR (-35,4%) e paesi ASEAN (-28,8%).