L’UE SI DOTA DEL MECCANISMO DI MONITORAGGIO DEI RISCHI SUGLI INVESTIMENTI ESTERI
Nelle scorse settimane il Parlamento Europeo ha adottato il mandato negoziale, su norme aggiornate che rafforzano il sistema europeo di monitoraggio degli investimenti esteri.
Il regolamento prevede che gli investimenti esteri, diretti ed indiretti, siano soggetti a un controllo obbligatorio da parte degli Stati membri per individuare e affrontare possibili rischi per la sicurezza o l’ordine pubblico, in settori quali i media, le materie prime critiche e le infrastrutture di trasporto.
Grazie alle modifiche approvate, le procedure dei meccanismi nazionali di controllo saranno armonizzate e la Commissione avrà il potere di intervenire di propria iniziativa o in caso di disaccordo tra gli Stati membri sui potenziali rischi per la sicurezza o l’ordine pubblico derivanti da uno specifico investimento estero.
La nuova legge estende inoltre l’ambito di applicazione del monitoraggio, includendo anche le operazioni all’interno dell’UE in cui l’investitore diretto è di proprietà di persone fisiche o giuridiche di un paese non UE, includendo così anche i cosiddetti investimenti indiretti.
Se l’autorità di screening dovesse concludere che l’investimento previsto potrebbe avere effetti negativi sulla sicurezza o sull’ordine pubblico, questo potrà essere autorizzato solo a determinate condizioni oppure sarà bloccato.
“Al momento il sistema di controllo degli investimenti esteri dell’UE è frammentato, costoso per gli investitori e poco efficace nel mitigare i rischi. Lasciare che grandi impianti industriali, reti energetiche e colossi dei media vengano acquisiti da entità estere, dalla Cina, dagli Stati Uniti o altrove, mette a rischio la nostra sicurezza e sovranità economica – ha spiegato il relatore Raphaël Glucksmann -. Le procedure di monitoraggio saranno ora semplificate in tutti gli Stati membri, mantenendo un mercato unico aperto e attraente, ma anche proteggendo le nostre industrie, tutelando questi settori e rafforzando la competitività delle nostre industrie strategiche. La Commissione avrà l’autorità di prendere decisioni determinanti in caso di disaccordo, garantendo un approccio più uniforme in tutta l’UE.”
Il sistema di controllo degli investimenti esteri diretti, in vigore dal 11 ottobre 2020, mira a contrastare i rischi legati a certi investitori stranieri che cercano di acquisire il controllo di imprese dell’UE che forniscono tecnologie, infrastrutture o risorse cruciali o che detengono informazioni sensibili e svolgono attività fondamentali per la sicurezza o l’ordine pubblico.
Il meccanismo ha l’obiettivo di individuare e affrontare i rischi per la sicurezza o l’ordine pubblico connessi agli investimenti esteri diretti che coinvolgono almeno due Stati membri o l’UE nel suo complesso.