05 - RICERCA & INNOVAZIONE

SPAZIO: GLI EMIRATI ARABI SCELGONO LA TECNOLOGIA ITALIANA PER LA MISSIONE SMALL MISSION TO MARS – 2022

Si è svolto a Roma presso l’Ambasciata in Italia degli Emirati Arabi Uniti, lo scorso 15 gennaio, l’incontro del Team di Small Mission to marS – SMS, l’attività di ricerca spaziale che prevede l’invio di una piccola sonda tecnologica su Marte realizzata con il contributo delle aziende italiane e in partnership l’università di Khalifa University di Abu Dhabi, con il Dipartimento Aerospaziale della Open University e con il Centro di Ricerca Spagnolo CIMNE.

La delegazione italiana, ricevuta dall’Ambasciatore emiratino SE Saqer Nasser Al Rissi, è stata guidata dal Presidente Italferr e dal Past President ICE, rispettivamente Dott. Riccardo Monti e Ing. Norberto Salza e ha visto anche la partecipazione dal Responsabile Spazio del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali – CIRA, l’Ing. Salvatore Borrelli e dal Responsabile dei Programmi dell’Aerospace Laboratory for Innovative components – ALI, l’Ing. Francesco Punzo.

Il team di Small Mission to marS ha potuto discutere dei progetti tecnologici che vedono impegnati gli Emirati Arabi Uniti e su l’obiettivo di realizzare la prima missione spaziale completamente pianificata e auto-gestita, denominata Hope Mars Probe, che prevede lo sviluppo di una sonda marziana con decollo verso il pianeta rosso nel 2020.

“Il debutto del mondo arabo nello spazio inter-planetario con la missione Hope su Marte – ha commentato Giovanni Squame, presidente di Ali – rappresenta una grande opportunità per promuovere tecnologie come IRENE, interamente studiata ed realizzata da società spaziali e da giovani ingegneri che hanno deciso di rimanere con le proprie sedi nell’area orientale di Napoli, nella convinzione che la loro presenza possa fornire prestigio e nuova vitalità industriale al territorio “.

 “Gli Emirati Arabi Uniti stanno investendo grandi capitali e sforzi nella ricerca e nelle nuove tecnologie, ma siamo coscienti che le grandi sfide si possono vincere solo facendo squadra – ha aggiunto l’Ambasciatore emiratino, SE Saqer Nasser Al Rissi -. Per questo mi impegno personalmente nel promuovere la tecnologia partenopea presso i tavoli istituzionali e tecnici fino ai massimi livelli”.

La missione SMS, che rientra nel più ampio progetto Hope Mars Probe, è stata ideata dalla società consortile ALI e da un team di importanti player industriali e centri di ricerca del settore spaziale come l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte dell’INAF, il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Napoli “Federico II”, il Distretto Aerospaziale della Sardegna, il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali, le società AEROSEKUR, Foxbit, Lead Tech, SRS Engineering Design, Euro.Soft, Tehcno System developments e Telespazio, le “start up” ENEA e Space Factory.

La caratteristica principale di Small Mission to marS riguarda uno dei componenti critici e tra i più costosi di ogni missione interplanetaria, cioè il sistema di protezione termica utilizzato nella fase di discesa su Marte. Per la Missione SMS infatti si è deciso di adottare il rivoluzionario scudo protettivo “deployable” che, utilizzando la tecnologia denominata Italian RE-entry NacellE – IRENE, mostra elementi di forte innovazione ed unicità perché composto da un meccanismo di apertura in modalità umbrella-like.

La tecnologia IRENE, ad oggi ancora non utilizzata in nessuna missione marziana, offre in un’unica soluzione una doppia praticità: protezione termica nelle fasi iniziali della discesa e possibilità di rallentare fino a condizioni subsoniche già negli strati alti dell’atmosfera marziana. Questo si traduce in una forte diminuzione di peso del sistema frenate, perché non necessità di paracadute supersonico ne di retrorazzi.

La tecnologia IRENE, finanziata dall’Agenzia Spaziale Italiana – ASI, dall’Agenzia Spaziale Europea – ESA, dal Ministero Italiano per lo Sviluppo Economico – MISE e dal Centro Italiano Ricerche Aerospaziali – CIRA, è un brevetto internazionale detenuto dalla società consortile Aerospace Laboratory for Innovative components.

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