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MIUR, RICERCA: PRESENTATO IL CONSORZIO EUROPEO EPOS ERIC

European Plate Observing System – EPOS, l’infrastruttura di ricerca Europea dedicata allo studio della dinamica del pianeta Terra è ora un Consorzio europeo, EPOS ERIC, ospitato in Italia, a Roma, presso l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – INGV.

La cerimonia di lancio del Consorzio si è tenuta nella giornata di ieri Roma, presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – MIUR alla presenza del Vice Ministro all’Istruzione, all’Università e alla Ricerca Lorenzo Fioramonti, del Direttore generale Ricerca e Innovazione della Commissione Europea Jean-Eric Paquet, del presidente dell’INGV Carlo Doglioni.

“L’Italia riconosce e sostiene il ruolo strategico delle infrastrutture di ricerca come elementi fondamentali per i sistemi di ricerca sia nazionale che europea. Condividere i dati multidisciplinari, dalla fisica alla geologia, raccolti attraverso EPOS è non solo una importante sfida per la ricerca, ma anche per la società: gli eventi naturali come terremoti, tsunami o inondazioni hanno infatti un grande impatto sulle popolazioni – ha commentato il Vice Ministro Fioramonti -.  Raccogliere dati sul funzionamento della terra è fondamentale per conoscere meglio ed imparare a rispettare di più il nostro bellissimo pianeta. Può anche servire per sviluppare nuove tecnologie energetiche sostenibili e garantire sicurezza e benessere alla società”.

Presenti anche i presidenti dell’Osservatorio Geofisico Sperimentale di Trieste, del CNR e i rappresentanti dei Governi Europei partecipanti al Consorzio EPOS e di diverse università e fondazioni coinvolte nell’infrastruttura Europea.

Una comprensione più profonda del sistema Terra è oggi necessaria per poter rispondere alle domande che la società si pone sui rischi naturali e sullo sfruttamento sostenibile delle geo-risorse. Per fare questo la comunità scientifica deve poter condividere e avere libero accesso a questo complesso sistema di dati multidisciplinari attraverso servizi efficienti e tecnologicamente all’avanguardia. Questo è l’obiettivo di EPOS e il Consorzio europeo EPOS ERIC è il soggetto che coordinerà questo piano di integrazione a lungo termine, voluto dall’Unione Europea e coordinato dall’Italia attraverso l’INGV.

“La gestione comunitaria di Epos consentirà di avere dati e informazioni scientifiche più ricchi e di migliore qualità e dunque, in conclusione, più scienza al servizio della gestione dei grandi eventi naturali. È molto importante – ha evidenziato il Direttore Generale Ricerca e Innovazione della Commissione Europea Paquetche aree geografiche e comunità tanto diverse tra loro si siano unite in una cooperazione internazionale di tale livello, questo dimostra la capacità degli scienziati europei di lavorare insieme per migliorare la ricerca e i suoi risultati mettendoli al servizio di tutti”.

Il Coordinatore di EPOS per l’INGV Massimo Cocco ha descritto l’infrastruttura EPOS e ha evidenziato l’importanza di condividere dati e prodotti scientifici e sviluppare servizi per favorire l’accesso aperto e l’utilizzo di dati scientifici.

Attualmente 25 Paesi europei partecipano all’implementazione dell’infrastruttura di ricerca EPOS che gestirà  la  nuova piattaforma informatica multidisciplinare per l’accesso aperto a dati e servizi per le scienze della Terra.

Di questi 25 Paesi, 12 hanno già aderito al Consorzio europeo EPOS ERIC e altri si aggiungeranno nei prossimi mesi.

L’Italia contribuisce a EPOS anche attraverso una Joint Research Unit, coordinata dall’INGV, cui partecipano diversi Enti di ricerca pubblici (CNR, OGS, ISPRA), il CINECA, la Fondazione Eucentre e alcune università (Napoli Federico II, Roma Tre, Genova e Trieste).