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AL CIRA TRE GIORNI DEDICATA ALLA SICUREZZA DEL VOLO

Come già anticipato da Spazio-News si è tenuta al Centro Italiano Ricerche Aerospaziali – CIRA una tre giorni dedicata ai problemi della formazione di ghiaccio sui velivoli e alla sicurezza del volo.

Al workshop “Aircraft Certification in Icing Condition. New Requirements of the Means of Compliance” hanno aderito agenzie, centri di ricerca ed industrie aeronautiche tra le quali NASA,  National Research Council of Canada,  Federal Aviation Administration, European Aviation Safety Agency, Airbus, Boeing, Leonardo, Rolls Royce, Dassault, Bombardier, Commissione Europea, ONERA, DLR .

“La formazione del ghiaccio rappresenta, ancora oggi, uno dei più rilevanti problemi in tema di sicurezza del trasporto aereo ed è quindi prioritario il confronto a livello internazionale sullo stato dell’arte delle tecnologie e degli strumenti di simulazione sperimentale e numerica per la certificazione dei velivoli nel rispetto delle nuove normative di safety – si legge nella nota diffusa dal CIRA -. Nel corso delle diverse tavole rotonde sono emerse, a livello mondiale, capacità e limiti degli strumenti attualmente disponibili rispetto alle nuove normative per il volo in presenza di nuvole caratterizzate da “gocce d’acqua” di grandi dimensioni e di cristalli di ghiaccio”.

Il CIRA, in questo settore, è riconosciuto internazionalmente quale centro di eccellenza sia per la presenza dell’Icing Wind Tunnel, uno dei più importanti impianti per prove in ghiaccio, che per  una  qualificata esperienza dei propri ricercatori nel settore scientifico relativo agli strumenti teorico-numerici.

Da molti anni, il CIRA è presente, sia in ambito europeo nei principali progetti di ricerca e di sviluppo tecnologico, che nel contesto internazionale con progetti di ricerca coordinata con NASA e NRC.

Il programma prevedeva due giorni di workshop internazionale i cui lavori sono stati aperti da un videomessaggio di benvenuto del Vice Ministro al MIUR, Lorenzo Fioramonti, ed uno dedicato agli stakeholder nazionali chiamati a dare il proprio contributo per la definizione del “flagship program ICE“, il progetto orientato a migliorare ed estendere le capacità di simulazione sperimentale delle condizioni di formazione di ghiaccio compresa una nuova infrastruttura di prova.

L’evento di questi giorni si inquadra nell’ambito delle molteplici iniziative lanciate nel 2018 dall’attuale management CIRA sui nuovi segmenti scientifico-disciplinari oggetto della proposta del Nuovo Programma Nazionale di Ricerca Aerospaziale: dallo sviluppo di innovativi sistemi di propulsione alla realizzazione di nuovi impianti, dal potenziamento delle attuali capacità di qualifica e test in campo aerospaziale alla realizzazione di facilities di simulazione per l’esplorazione di Marte, sino ai sistemi per il rientro planetario e a nuovi strumenti stratosferici di osservazione della terra.