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AMMARTAGGIO RIUSCITO PER LA SONDA INSIGHT

La sonda InSight della Nasa è arrivata su Marte. Dopo i sette minuti di terrore che si sono ripetuti anche questa volta come già 6 anni fa con Curiosity, alle 20.47 di ieri il segnale liberatorio lanciato dal lander giunto sulla superficie del Pianeta Rosso testimoniava l’avvenuto successo dell’ammartaggio. E a questo segnale ha fatto seguito naturalmente l’ovazione della Nasa a partire dal suo Amministratore, Jim Bridenstine, che ha ricordato come sia stato l’ottavo successo di un lander americano felicemente atterrato sul suolo marziano.

InSight ha successivamente inviato segnali alla Terra, indicando che i suoi pannelli solari sono aperti. Lo schieramento dei pannelli solari assicura che il veicolo spaziale possa ricaricare le batterie ogni giorno.

InSight sarà il primo lander a studiare le profondità del suolo di Marte. Il veicolo è accompagnato da due mini-satelliti, i cubesatMars Cube One (MarCO), i primi del loro genere ad effettuare una missione oltre l’orbita bassa. I due veicoli – lanciati con InSight ma indipendenti rispetto al lander – testeranno la capacità di trasmettere, in tempo reale verso la Terra, i dati prodotti da InSight durante la l’ingresso in atmosfera, la discesa e l’atterraggio.

A bordo del lander Larri, un microriflettore di ultima generazione sviluppato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana, fornirà la posizione accurata del lander durante l’esplorazione di Marte. A bordo anche lo startracker, la bussola spaziale, realizzato da Leonardo Company.

“L’impegno italiano in questo contesto è elevato e siamo in prima linea nell’esplorazione di Marte – ha sottolineato il Commissario Starordinario dell’ASI, Piero Benvenuti -. Potremmo dire che non c’è sonda che studi Marte senza il contributo italiano. A bordo del lander di Insight è presente Larri, un microriflettore di ultima generazione sviluppato dall’INFN con il supporto dell’ASI, fornirà la posizione accurata del lander durante l’esplorazione di Marte. Non posso poi non ricordare il coinvolgimento della Sardegna Deep Space Antenna, la grande parabola sarda del radiotelescopio SRT, che ha ricevuto i dati e seguito le fasi di atterraggio di InSight. La sonda USA apre la strada alle due successive missioni marziane: ExoMars 2020, missione dell’ESA a guida italiana scientifica e industriale e quella sempre statunitense Mars2020. Entrambe porteranno sul suolo del pianeta rosso un rover. In particolare ExoMars studierà per la prima volta il sottosuolo marziano fino a 2 metri nella speranza di trovare tracce di una evoluzione biologica passata o presente. Tutto quel che riusciamo a scoprire del pianeta più simile alla Terra ha una valenza scientifica e filosofica di grande portata per tutti noi”.