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CIRA, I4.0: IL NUOVO PARADIGMA INDUSTRIALE NELL’AEROSPAZIO

Approfondire le tematiche connesse a quella che viene considerata la quarta rivoluzione industriale e creare un ponte tra il mondo aerospaziale e quello di industria 4.0, questi gli obiettivi del workshopIndustry 4.0: il nuovo paradigma industriale nel settore Aerospaziale” che si è tenuto al CIRA – Centro Italiano Ricerche Aerospaziali con la partecipazione di oltre un centinaio di rappresentanti di Enti, industrie e università.

Le tematiche di industria 4.0 sono di grande attualità e in rapida e costante evoluzione, sia a livello europeo che nazionale. In tale contesto, il workshop ha favorito lo scambio di informazioni tra diverse realtà che già operano secondo gli standard di Industria 4.0 e che intendono investire nel prossimo futuro anche nell’aerospazio, settore nel quale si registra ancora una debole integrazione delle tecnologie abilitanti I4.0.

“La giornata si è articolata con interventi di carattere istituzionale e di visione generale, e con interventi di carattere applicativo nell’ambito di due tavole rotonde – si legge nella nota del Centro Italiano -. L’evento si è aperto con la presentazione delle linee strategiche del CIRA, su cui si innestano programmi di ricerca specifici, volti a favorire innovazione e creare massa critica sulle tematiche di interesse nei prossimi decenni”.

Sono state illustrate le linee principali del Programma CIRA I4.0 per l’aerospazio” ponendo l’attenzione sul ruolo di promotore di innovazione e integratore che il CIRA potrebbe svolgere in un contesto nazionale, con riferimento a:

  • creazione di un polo di eccellenza nazionale per la manifattura additiva in campo aerospaziale (e.g. acquisizione ed installazione di impianti destinati allo scopo)
  • sviluppo di competenze sulle tecnologie abilitanti a supporto: materiali, progettazione, ICT, simulazione numerica, affidabilità e sicurezza, testing.
  • creazione di un incubatore nazionale I4.0 dedicato all’aerospazio, basato sull’impiego dell’Additive Manufacturing.

I tre interventi istituzionali hanno confermato la necessità di sinergie immediate a tutti i livelli regionale, nazionale e europeo.

In particolare si è sottolineata la grande rivoluzione e sfida a venire (DAC) ma anche le specifiche necessità dell’industria aeronautica (Leonardo) e la trasversalità del supporto finanziario da parte EU, non solo H2020 ma anche Digital Innovation Program (Apre).

Il workshop ha visto inoltre l’intervento di tre Centri di Competenza Industria 4.0, nati nell’ambito del bando MISE. In particolare hanno aderito all’iniziativa il Politecnico di Troino (capofila del Competence Industry MANUFACTURING 4.0), l’Università di Bologna (capofila della Fondazione Bi-Rex – Il Competence Center Industria 4.0 sui Big Data a Bologna) e l’Università di Napoli (capofila del Centro Di Competenza MEDITECH E Campania Industria4.0).

“Gli interventi hanno illustrato la composizione dei centri, sottolineando l’importanza delle piccole, medie e grandi imprese coinvolte, e un prospetto di attività future con focus su specifiche tematiche. Sono state evidenziate anche le matrici comuni ai Centri stessi – prosegue la nota del CIRA -. Il pomeriggio ha visto lo svolgimento delle tavole rotonde, differenziate per macro-area tematica: Processi di produzione innovativi e Il comparto ICT. In quella relativa ai sistemi produttivi va evidenziato il contributo di importanti realtà industriali (EOS, Abete, ARCAM, Labormet Due, 3DnA, Exemplar, Altair, EnginSoft, MSC Software) e di grandi centri di ricerca quali CSM e IIS CERT”.

È emersa una forte attenzione per tecnologie di produzione additive da fornire ad-hoc per l’aerospazio. Le software house hanno invece evidenziato gli aspetti innovativi dei nuovi prodotti: supporto al design e simulazione spinta (digital–twin, realtà aumenta, etc.) per produzione in additive.

La tavola rotonda dedicata al comparto ICT ha visto, invece, il coinvolgimento specifico delle università (Bologna, Napoli, Sannio e Campania). Gli interventi hanno analizzato gli attuali trend tecnologici (Big Data, Cloud e Cyber Security) e a seguire alcune realtà industriali (MSC Software/Exagon, T&T, Intelligentia e Maticmind) hanno illustrato le strategie di implementazione a venire.

Dal confronto finale è emerso anche in tal caso il ruolo centrale che potrebbe svolgere il CIRA, sia come integratore di tecnologie multisettoriali e multidisciplinari, sia come supporto alla validazione e certificazione delle stesse, campo in cui si registrano ancora vuoti consistenti, dovuti al forte contenuto innovativo delle tecnologie da integrare.