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TRENTA, AFRICA: L’ITALIA IN PRIMA LINEA PER LA SICUREZZA

Tre giorni di incontri serrati con le Autorità africane e i militari italiani impegnati nel Paese. La visita nel Corno d’Africa del Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, conferma che resta massima l’attenzione dell’Italia verso l’area, dove la condizione geopolitica è particolarmente delicata.

“Erano molti anni che un Ministro della Difesa italiano non veniva in visita ufficiale in questi paesi, e questa è stata anche l’occasione per firmare con la collega etiope uno storico accordo di collaborazione nel settore della Difesa – ha detto il Ministro Trenta al suo rientro a sottolineare l’importanza attribuita dall’Italia al Corno d’Africa”.

A Mogadiscio, la titolare del Dicastero ha incontrato l’omologo Hassan Ali Mohamed, con cui ha avuto dei colloqui bilaterali. Nel corso dell’incontro le due parti hanno discusso delle relazioni bilaterali e del rafforzamento della cooperazione congiunta tra i due paesi, compresa la riattivazione degli accordi sulla difesa. Fondamentale la stabilizzazione della Regione alla quale l’Italia contribuisce con l’addestramento delle Forze Armate somale.

Alla riunione erano presenti, oltre al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli, il Ministro degli Esteri somalo Abdulkadir Ahmed-Kheir Abdi, il Ministro di Stato per l’ufficio del primo ministro, Abdullahi Hamud, l’Ambasciatore somalo in Italia, Abdirahman Sheikh Esse, e il capo di Stato maggiore dell’Esercito nazionale somalo, Dahir Aden Elmi.

Successivamente l’incontro con i militari del Contingente European Union Training Mission – EUTM Somalia.

“Il vostro supporto ha rafforzato la capacità delle Forze di difesa e sicurezza somale nel controllo del territorio. Con il vostro operare rendete onore all’Italia” – ha detto il Ministro che ha elogiato inoltre la cellula CIMIC dell’Italian National Support Element per aver dato vita a numerosi progetti riguardanti i settori della sanità, sicurezza, servizi di emergenza e supporto umanitario alle minoranze Somalia.

A Gibuti, il Ministro Trenta ha incontrato il Ministro della Difesa, Alì Hassan Baldon, il Ministro degli Affari Esteri, Mahmoud Ali Youssouf ed è stata ricevuta dal Presidente della Repubblica, Ismail Omar Guelleh.

Al centro dei colloqui, la cooperazione bilaterale, in particolare sul tema della sicurezza. L’Italia è in prima linea nelle operazioni di Sicurezza Marittima e contrasto alla pirateria, nell’addestramento del personale e nelle attività di cooperazione. L’incontro è stato inoltre l’occasione per parlare dell’iniziativa che il nostro Paese sta sviluppando per costituire un “Hub per la Formazione” a Gibuti, un polo di formazione dedicato non solo al personale militare ma anche civile dell’apparato statale con il coinvolgimento ed il contributo di tutte le organizzazioni presenti e dell’Università.

Sempre a Gibuti il Ministro ha visitato la Base Militare Italiana di Supporto ed incontrato i militari italiani impegnati nell’attività di training nella Missione di Addestramento Italiana – MIADIT, la cui 11^ edizione si è conclusa proprio in quella giornata.

Intervenendo alla cerimonia di chiusura, svolta presso all’Accademia di Polizia di Gibuti, ha espresso il suo compiacimento per l’attività svolta. Ad oggi sono più di 4.000 le unità delle forze di polizia locali addestrate dai Carabinieri.

Ai Carabinieri della Miadit 11, missione durante la quale è stata anche attivata L’unité de protection de l’environment della Gendarmeria Nazionale Gibutiana, vera e propria unità speciale che costituisce un unicum nello scenario africano rispetto alle tematiche ambientali, il Ministro Trenta ha sottolineato la validità del “modello Arma dei Carabinieri” ovunque esso sia stato attivato nel mondo, ed ha rivolto ai militari che subentreranno con la MIADIT 12 l’auspicio di continuare sulla stessa strada.

Il vertice del Dicastero ha preso parte, successivamente, alla Cerimonia di inaugurazione del Parco Roma, il primo parco pubblico per bambini della città di Gibuti realizzato grazie all’iniziativa del personale della Base Militare Italiana di Supporto in cooperazione con le autorità locali e il contributo di alcune società italiane: “attraverso queste iniziative si riesce a costruire un ponte tra militari e popolazione civile, a guadagnare la fiducia della gente, a creare consenso e un terreno adatto affinché i nostri militari possano operare in sicurezza”.

Un’agenda fitta di impegni, che ha portato il Ministro Trenta anche alla cerimonia di apertura del workshop: Enhancing the Capacity of Security and Civilian Personnel in the Horn and Eastern Africa Maritime Domain to Prevent and Counter Violent Extremism. Durante l’intervento ha illustrato il  punto di vista nazionale sulla Sicurezza marittima.

“E’ un argomento di grandissimo interesse per l’Italia. L’economia italiana, così come quelle di molti paesi che si affacciano sul Mediterraneo, conta sempre di più sull’ambiente marino. E’ la cosiddetta ‘Blue Economy’ e rappresenta un punto focale per il nostro sostentamento ed il nostro benessere, perché comprende il trasporto marittimo, i porti, la cantieristica navale, il settore ricreativo, la pesca, il turismo, la ricerca, l’energia, la difesa, solo per citare alcuni settori”.

Ultima tappa, Addis Abeba dove ha incontrato il Ministro della Difesa dell’Etiopia, Aisha Mohammed Musa, con la quale, come detto, ha siglato uno storico accordo di collaborazione nel settore della Difesa. Ha incontrato, inoltre, il Ministro degli Affari Esteri, Workneh Gebeyehu.

Colloqui dedicati alla cooperazione bilaterale, durante i quali la titolare del Dicastero ha sottolineato il forte sostegno italiano al processo di stabilizzazione nella regione del Corno d’Africa e la volontà di avviare immediatamente attività concrete di collaborazione bilaterale soprattutto nel settore della formazione.

Con il Commissario dell’Unione Africana per la Pace e la sicurezza, Smail Chergui, il Ministro ha parlato del rilevante sforzo in atto da parte italiana per supportare le nazioni del continente, principalmente nel Maghreb, nel Sahel e nel Corno d’Africa, nel percorso di miglioramento delle condizioni di sicurezza.