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DEMETRA: WORKSHOP “LA CAPACITÀ AEROPORTUALE”

Mercoledì 3 luglio 2019, il Centro Studi Demetra, insieme alla Fondazione 8 ottobre 2001 e con la collaborazione di SAVE s.p.a., ENAC, ENAV SpA ed Assaeroporti organizza a Roma, presso la Sala Tamburro dell’ENAC (via Gaeta n. 3), la Tavola Rotonda su “La capacità aeroportuale”.

L’appuntamento annuale del Centro Studi, giunto ormai alla XIII edizione, si apre con gli indirizzi di saluto da parte del Presidente del Comitato Scientifico del Centro Studi Demetra, Maria Alessandra Sandulli, e della Presidente della Fondazione 8 ottobre 2001, Adele Pesapane Scarani.

La Tavola Rotonda, introdotta dalla relazione di Pierluigi Di Palma, Presidente del Centro Studi Demetra, e le cui conclusioni sono affidate al Presidente dell’ENAC, Nicola Zaccheo, vede la partecipazione di: Nadio Di Rienzo, Presidente Assoclearance, Emilio Bellingardi, DG SACBO SpA, Nico Torrisi, AD SAC SpA, Monica Scarpa, AD SAVE, Lupo Rattazzi, Presidente Neos, Alessio Quaranta, DG ENAC, Nicola Maione, Presidente ENAV, Alessandro Tonetti, Chief Legal Officer Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palenzona, Presidente Assaeroporti.

“L’evento vuole dare vita ad un’importante riflessione sul processo di liberalizzazione e privatizzazione del trasporto aereo avviato in Europa a partire dagli anni ’80 che ha determinato un’accelerazione esponenziale della mobilità aerea, ponendosi come una condizione essenziale per garantire il pieno esplicarsi del diritto alla circolazione di persone e beni nel territorio di ogni Stato membro, così intercettando le sempre maggiori esigenze dei cittadini di viaggiare senza limitazioni in un contesto territoriale, l’Europa, che, non solo geograficamente ma anche culturalmente, oggi, rappresenta l’identità nazionale, quanto meno, delle nuove generazioni – si legge nella nota diffusa dal Centro -. In Italia, nel 2018, il settore ha movimentato complessivamente 185 milioni di passeggeri, registrando un incremento del 5,9% rispetto al 2017, con un tasso di crescita superiore rispetto a quello europeo. Infatti, il consistente aumento dei collegamenti aerei continentali con la saturazione dei cieli e delle infrastrutture, anche in ragione di problematiche di carattere ambientale, spinge i voli verso l’Italia con stime prudenziali che prevedono che, nel nostro Paese, nel 2035 si passerà ad oltre 300 milioni di passeggeri. Sicché, è necessario che l’autorità Politica, i referenti istituzionali e gli operatori condividano strategie di lungo periodo volte ad affrontare i previsti nuovi volumi di traffico aereo per il necessario ammodernamento degli scali, adottando, nell’immediato, puntuali valutazioni di risk assestment con la contestuale introduzione di misure operative in grado di consentire, ai nostri aeroporti, la possibilità di gestire, in sicurezza, la crescente domanda di collegamenti aerei, senza subire limitazioni per la possibile saturazione della capacità aeroportuale”.

In tale contesto, una specifica riflessione deve essere effettuata sulla funzione di Assoclearance che, superando l’attuale assetto associativo, può diventare un organismo gestito da Enac ed Enav, anche con il compito di facilitare la comune valutazione degli investimenti necessari a coniugare la capacità operativa ed infrastrutturale degli scali.

Non vi è dubbio che il patrimonio di conoscenze sul traffico aereo che potrà essere acquisito in un’Assoclearance, oltre a garantire la possibilità di avvalersi al meglio delle infrastrutture esistenti, massimizzando, al contempo l’utilizzo della capacità disponibile dall’intera rete aeroportuale del nostro Paese, può permettere di pianificare, senza spreco di risorse, la realizzazione di nuove infrastrutture, solo dove necessario.

Nel delineato contesto, appare, dunque, di fondamentale importanza definire un livello di capacità “ottimale” dei singoli aeroporti con sempre maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale ove integrazione, standardizzazione e interoperabilità dei processi siano alla base dei cambiamenti operativi e tecnologici, rendendo, così, gli scali in grado di rispondere efficacemente alle richieste del mercato crescente.

Peraltro, la piena disponibilità dei dati relativi al traffico aereo e la correlata conoscenza della capacità operativa ed infrastrutturale degli scali di tutta la rete aeroportuale del Paese, può permettere di aggiornare periodicamente il Piano nazionale degli aeroporti che, in linea con l’obiettivo di razionalizzazione del settore, definisce, oggi, dieci bacini di traffico omogeneo, secondo criteri di carattere trasportistico e territoriale, e all’interno di questi, identifica 38 aeroporti di interesse nazionale, scelti sulla base di criteri riconducibili al ruolo strategico, all’ubicazione territoriale, alle dimensioni e tipologia di traffico e all’inserimento delle previsioni dei progetti europei della rete transeuropea dei trasporti TEN-T.

In definitiva, la sfida del rinnovato studio sulla capacità aeroportuale è perseguibile grazie ad uno sviluppo, sia organizzativo che di governance, in grado di coniugare l’implementazione di nuove modalità di regolamentazione con la necessaria innovazione tecnologica, sempre nell’ottica della superiore esigenza della tutela dei diritti del passeggero, elemento centrale del trasporto aereo liberalizzato, consentendo in tal modo al nostro Paese di intercettare i nuovi flussi in un settore altamente strategico per l’economia nazionale.