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ACI EUROPE: SI INDEBOLISCE TRAFFICO PASSEGGERI A MAGGIO

A maggio il traffico passeggeri in Europa è cresciuto in media del 3,1% rispetto allo stesso mese del 2018. I dati della rilevazione mensile effettuata da ACI Europe – Consiglio internazionale degli Aeroporti indicano che si tratta della performance mensile più debole finora quest’anno, che conferma la perdita di slancio nella crescita del traffico passeggeri intravista già nei mesi precedenti.
Gli aeroporti del mercato Ue hanno registrato un aumento medio del 3,4% – un significativo rallentamento della crescita rispetto ai mesi precedenti (gennaio-aprile: +5,1%). Mentre gli aeroporti di Austria, Lettonia, Polonia e Romania hanno registrato ancora una crescita a due cifre, quelli in Bulgaria (-4,4%), Danimarca (-2,5%), Svezia (-4,6%) hanno visto volumi in calo. La gestione del traffico aereo colpisce guadagni limitati in Francia e ancor più in Belgio. Anche gli aeroporti in Grecia, Paesi Bassi, Slovenia e Regno Unito hanno riportato risultati significativamente al di sotto della media del blocco.
Tra gli aeroporti più grandi e di capitali Ue, i migliori risultati sono arrivati da Vienna (+24,4%), Berlino-Tegel (+20,5%), Riga (+12,6%), Bucarest-Otopeni (+9,9%), Londra-Luton (+9,2%), Tallinn (+9,2%), Budapest (+9,1%), Milano-Malpensa (+9,1%) e Varsavia (+8,7%).
Di contro, la crescita del traffico passeggeri negli aeroporti non Ue è rimasta più debole a maggio al +2%, in linea con l’andamento dei mesi precedenti (gennaio-aprile: +2,1%). Ciò è dovuto principalmente alle perdite di traffico negli aeroporti islandesi (-30,4% a seguito del fallimento di WOW), Norvegia (-1,4%) e Turchia (-3,5% – con la crisi economica che pesa in particolare sul traffico nazionale) .
Tuttavia, gli aeroporti di Albania, Bielorussia, Georgia, Montenegro, Macedonia settentrionale, Russia e Ucraina hanno continuato a registrare significativi guadagni. La crescita del traffico passeggeri è stata particolarmente dinamica a Kharkiv (+28,2%), Mosca-Vnukovo (+20,9%), Kyiv-Boryspil (+20,5%), Chisinau (+17,8%), Sochi (+ 14%), Minsk ( +13,6%), Tirana (+13,9%), Tbilisi (+13,5%) e Mosca-Sheremetyevo (+12,6%).

I Majors (i primi 5 aeroporti europei) hanno registrato una crescita passeggeri di appena l’1,2%. Parigi-De Gaulle (+6,2%) è in testa alla classifica, in parte a causa del recupero dall’impatto degli scioperi che hanno colpito Air France lo scorso anno a maggio. La crescita è stata molto più limitata a Francoforte (+1,4%) a Londra-Heathrow (+1,3%) e Amsterdam-Schiphol (+0,6%). Il nuovo aeroporto di Istanbul (-3,6%) ha gestito volumi inferiori rispetto al suo predecessore (Istanbul-Atatürk) lo scorso anno a maggio.

Anche gli aeroporti regionali più piccoli hanno riportato risultati al di sotto della media europea, con un lieve calo del traffico passeggeri a -0,3%. Tra i più grandi aeroporti regionali, a registrare la crescita più forte sono stati: Cracovia (+22,8%), Siviglia (+19,6%), Colonia-Bonn (+17,8%), Nantes (+12,5%), Bologna (+12,3%), Eindhoven (+12,1%), Napoli (+12%) e Bari (+11,7%).

“Lo stallo nella crescita del traffico passeggeri negli aeroporti regionali più piccoli è indicativo della loro fragilità e delle condizioni commerciali solitamente più difficili da affrontare – ha sottolineato Olivier Jankovec, direttore generale di ACI EUROPE –. Poiché le compagnie aeree stanno diventando sempre più titubanti ad assumere dei rischi, focalizzate sulla protezione dei loro rendimenti, con il progredire del consolidamento, lo sviluppo o il mantenimento degli attuali livelli di connettività aerea sarà impegnativo per questi aeroporti. In questo contesto, la tassa sull’aviazione con il marchio di qualità ecologica annunciata dal governo francese è controproducente. Danneggiando la posizione competitiva degli aeroporti regionali del Paese, l’imposta penalizzerà direttamente la connettività e quindi l’attrattiva della Francia. Tutto ciò senza nemmeno contribuire alla decarbonizzazione del trasporto aereo”.

Il traffico merci attraverso la rete aeroportuale europea è rimasto negativo a maggio, registrando un -2,2%. Si tratta del 7° calo mensile consecutivo. Gli aeroporti dell’Ue hanno visto un calo del traffico merci del 2,3% mentre quelli extra UE hanno registrato un calo dell’1,6%.
Tra i primi 10 aeroporti europei per il trasporto merci, solo Madrid (+4,5%), Liegi (+3,7%), Parigi CDG (+3,1%) e Francoforte (+0,6%) hanno riportato aumenti nel traffico merci.
I movimenti di aeromobili sono aumentati del 2%, in particolare l’aumento è stato del 2,3% nel mercato Ue e dell’1,2% nel blocco extra Ue.

Gli aeroporti in grado di accogliere più di 25 milioni di passeggeri all’anno hanno registrato una crescita media del 2,5%. In evidenza i risultati di Vienna (+24,4%), Mosca SVO (+12,6%), Antalya (+8,9%) Lisbona (+6,9%) e Parigi CDG (+6,2%)
Gli aeroporti in grado di accogliere tra 10 e 25 milioni di passeggeri hanno registrato una crescita media del 5,8%. I risultati migliori sono riportati da: Mosca VKO (+20,9%), Kyiv-Boryspil KBP e Berlino TXL (+20,5%), Colonia-Bonn (+17,8%), Stoccarda (+10,3%) e Bucarest OTP (+9,9%)
Gli aeroporti in grado di accogliere tra 5 e 10 milioni di passeggeri sono cresciuti in media del 2,9%. In evidenza i risultati di: Cracovia (+22,8%), Siviglia (+19,6%), Sochi (+14%), Riga (+12,6%) e Nantes (+12,5%)
Infine gli aeroporti in grado di accogliere meno di 5 milioni di passeggeri all’anno hanno registrato in media una crescita dello 0,5%. In questo gruppo emergono le performance degli aeroporti di Taranto (+1.602,8%), Newquay (+99,1%), Chambery (+76%), Ohrid (+68,1%) e Turku (+36,2%)