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AM – PROTEZIONE CIVILE, CAMPI FLEGREI 19: GESTIONE DELL’EMERGENZA VULCANICA

Oltre un milione di telefoni fatti squillare contemporaneamente, un milione di cittadini dei campi flegrei avvisati sui punti di raccolta e sulle procedure da seguire nel corso dell’evacuazione. Ha preso così il via la Campi Flegrei 19, la più grande esercitazione nazionale organizzata dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile con lo scopo di testare e migliorare le procedure di emergenza in caso di evacuazione per attività vulcanica nell’area flegrea.

Uno scenario esercitativo all’interno del quale sono stati simulati eventi di crescente gravità e complessità, con il passaggio a stati di allerta sempre superiori, fino ad arrivare ad uno stato di eruzione imminente. In tale contesto si inquadra anche la partecipazione di un velivolo P-72A del 41° Stormo di Sigonella, che opera con equipaggi misti dell’Aeronautica Militare e della Marina Militare, garantendo una particolare attività di ricognizione aerea sui comuni flegrei rientranti nella zona rossa: attraverso dei sofisticati sensori in dotazione al velivolo e al supporto della tecnologia full motion video, è stato possibile raccogliere immagini video ad alta risoluzione delle aree interessate e trasmetterle in tempo reale a terra,  presso la cellula di Direzione Comando e Controllo – DICOMAC della Protezione Civile, dove ha operato un team di Fucilieri dell’aria del 9 Stormo di Grazzanise e del 16 Stormo di Martina Franca   per la gestione e la condivisione dei dati raccolti dall’alto.

Attività ricognitive di questo tipo consentono, in casi di emergenze reali, di contribuire ad una conoscenza quanto più completa della situazione di crisi, quella che in gergo tecnico viene definita una superiorità informativa, che, oltre a rendere molto più efficace il compito di chi, sul terreno, è chiamato a dover intervenire, si rivela una capacità preziosa per la gestione dell’ordine pubblico, il monitoraggio dei fenomeni ambientali e la messa in sicurezza dei beni culturali eventualmente coinvolti – si legge nella nota stampa diffusa dall’Aeronautica -. Si tratta di una capacità di grande valore operativo, denominata in ambito militare ISR – Intelligence, Sorveglianza e Ricognizione, che l’Aeronautica Militare esprime attraverso un sistema integrato di sensori a terra e velivoli da ricognizione, sia pilotati, il P-72A in questo caso, sia di tipo APR – Aeromobili a Pilotaggio Remoto, che vengono impiegati in ambito nazionale e all’estero per una molteplicità di missioni”.

Tra gli esempi più significativi degli ultimi anni, l’impiego dei droni Predator utilizzati con compiti di sorveglianza in occasione di Grandi Eventi o ancora l’utilizzo con compiti di sorveglianza e ricognizione di velivoli AMX, Tornado ed Eurofighter per la raccolta di immagini ad alta risoluzione di luoghi colpiti da eventi catastrofici quali terremoti e alluvioni, fino al più recente contributo dell’AM nell’ambito del monitoraggio ambientale e contrasto dei roghi dei rifiuti in Campania.