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ESA, SOLE: ARRIVATE A TERRA LE PRIME MISURAZIONI DI SOLAR ORBITER

Le prime misurazioni da uno strumento scientifico di Solar Orbiter sono arrivate sulla Terra, fornendo la conferma che il magnetometro è in buona salute dopo il successo dell’apertura dello strumento ad asta del veicolo spaziale.

Solar Orbiter, il nuovo veicolo dell’Agenzia Spaziale Europea – ESA per l’esplorazione del Sole, è fornito di 10 strumenti scientifici, 4 dei quali misurano le proprietà dell’ambiente intorno al veicolo spaziale, in particolar modo le caratteristiche ElettroMagnetiche – EM del vento solare, il flusso di particelle cariche che scorre dal Sole. Tre di questi strumenti hanno i sensori posizionati sul “boom” lungo 4.4 metri.

“Misuriamo campi magnetici migliaia di volte più piccoli di quelli con cui abbiamo familiarità qui sulla Terra – ha spiegato Tim Horbury dell’Imperial College di Londra e ricercatore per lo strumento MAG, Magnetometro -. Perfino la corrente nei cavi elettrici crea campi magnetici molto più grandi di ciò che dobbiamo misurare qui. Ecco perché i sensori sono su un braccio, per tenerli lontani da tutta l’attività elettrica all’interno del veicolo spaziale”.

Gli operatori dal controllo a terra, presso il Centro Europeo Operazione Spaziali – ESOC a Darmstadt, in Germania, hanno acceso i 2 sensori del magnetometro, il primo vicino all’estremità del braccio e l’altro vicino alla navicella, circa 21 ore dopo il lancio. Lo strumento ha registrato dei dati anche prima, durante e successivamente all’apertura del braccio, permettendo agli scienziati di comprendere l’influenza della navicella spazialesulle misurazioni nell’ambiente spaziale.

“I dati ricevuti mostrano come il campo magnetico diminuisce da vicino alla navicella a dove gli strumenti sono effettivamente dispiegati – ha aggiunto Horbury -. Questa è una conferma indipendente che il braccio si è effettivamente aperto e che gli strumenti potranno, certamente, fornire misure scientifiche accurate in futuro”.

Oltre allo strumento ad asta, o braccio, l’installazione di 3 antenne dello strumento RPW, che studieranno le caratteristiche delle onde elettromagnetiche ed elettrostatiche nel vento solare, è stata completata con successo nelle prime ore di giovedì 13 febbraio. I dati di queste specifiche installazioni devono ancora essere analizzati.

Oltre ai quattro strumenti in-situ, Solar Orbiter trasporta anche 6 strumenti di telerilevamento, essenzialmente telescopi, il cui compito è quello di acquisire immagini della superfice del Sole a diverse lunghezze d’onda, ottenendo le vedute più ravvicinate che mai della nostra stella madre.

La combinazione dei due insiemi di strumenti permetterà agli scienziati di collegare quello che avviene sul Sole al fenomeno misurato del vento solare, permettendo loro di affrontare misteri come il ciclo di 11 anni di attività solare, la generazione delcampo magnetico del Sole e come le particelle di vento solaresono accelerate dalla alte energie.