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NOI TECHPARK DI BOLZANO: ALL’AVANGUARDIA NELL’UTILIZZO DI TECNOLOGIA E DRONI

L’uomo nelle regioni alpine è chiamato a fare i conti con pericoli legati a condizioni atmosferiche estreme, perdita di orientamento in alta quota, valanghe. Rischi che ha imparato a mitigare sviluppando competenze scientifiche e adottando tecnologie innovative. In questo contesto, i droni rappresentano una grande opportunità. Partendo da questa idea, lo scorso 12 novembre si è tenuto il workshopLa tecnologia dei droni per i rilievi in territorio alpino” promosso dal Nature of Innovation – NOI Techpark, il parco scientifico e tecnologico dell’Alto Adige che mette insieme l’Università di Bolzano, laboratori, istituti di ricerca, aziende e start-up.

L’incontro è stata l’occasione per discutere delle nuove soluzioni a pilotaggio remoto – APR applicate all’orografia alpina, in particolare nelle missioni di montagna, con focus dedicato al rilievo del terreno mediante fotogrammetria e scanner laser.

L’iniziativa trova ampio sostegno da parte del mercato dove nel nostro Paese, secondo la ricerca dell’Osservatorio Droni della School of Management del Politecnico di Milano, la domanda di velivoli a pilotaggio remoto professionali vale 100 milioni di euro e coinvolge circa 700 imprese nella filiera civile, di cui il 77% ha meno di 10 dipendenti e quasi una su due è stata fondata tra il 2013 e il 2018.

Per meglio comprendere come queste tecnologie vengono utilizzate in Alto Adige, Federico Cabassi ha intervistato Sebastian Mayrgündter, direttore di Automation & Alpine al NOI Techpark.

Nature of Innovation - NOI Techpark - Bolzano Alto Adige - Spazio-News Magazine

 

Sebastian perché avete deciso di investire nei droni, quali sono le aziende con cui state lavorando e come possono contribuire al cambio tecnologico del vostro settore?

Un tempo utilizzati principalmente per fare riprese e fotografie dall’alto, oggi i droni, mostrano tutto il loro potenziale anche nella geologia, nell’agricoltura, nella protezione del paesaggio, nell’archeologia, nella conservazione dei monumenti e persino, in fase di test, nel campo della protezione civile. In pochi anni, in Alto Adige, abbiamo assistito a una vera e propria rivoluzione tanto che NOI Techpark ha deciso di dedicarvi molte delle sue ricerche in collaborazione con aziende e istituzioni scientifiche. In particolare, abbiamo implementato l’uso dei droni nel soccorso alpino. Un’applicazione che stiamo sviluppando ulteriormente collaborando con alcuni produttori regionali, come SoLeon e MAVTech, e con l’istituto Eurac Research, nella cui camera climatica TerraXCube, anch’essa ubicata presso il NOI Techpark, eseguiamo numerosi test. Un progetto ambizioso a cui collaborano scienziati, aziende ed esperti del soccorso alpino. 

Tracciando un primo bilancio dell’attività, quali sono i principali campi in cui state sperimentando gli Aeromobili a Pilotaggio Remoto – APR e che tipo di costi/benefici avete riscontrando?

Gli aeromobili a pilotaggio remoto fanno parte di un mercato in grande ascesa, con opportunità di rilievo per le aziende e gli istituti di ricerca altoatesini. Pensiamo, in particolare, al monitoraggio ambientale, una delle aree in cui i droni possono essere utilizzati con maggior efficacia. Noi ne abbiamo accelerato lo sviluppo, spingendo le aziende a collaborare con gli istituti di ricerca per realizzare progetti pioneristici. Cito, a titolo di esempio, la scansione laser effettuata su un drone dall’ingegnere Thomas Fontana di Alto Drones e dal costruttore di droni Michael Überbacher di SoLeon, due realtà che NOI Techpark ha messo in rete. In questo caso, abbiamo concentrato l’attenzione sugli scanner laser installati a bordo dei SAPR e sul loro utilizzo per il rilevamento e le ispezioni tecniche nelle regioni alpine. Questa tecnologia può garantire, infatti, un grande vantaggio competitivo per le stazioni sciistiche interessate a ottimizzare la preparazione delle piste da sci.

Mettendo in contatto la Libera Università di Bolzano con il dipartimento di innovazione del gruppo internazionale Officine Maccaferri e il produttore di droni MAVTech, invece, abbiamo dato vita al progetto WEQUAL, acronimo di WEb service center for a QUALity, multi-dimensional design and remote-sensing monitoring of Green Infrastructures, attraverso il quale i droni vengono utilizzati per il monitoraggio dei sistemi fluviali.

Drone Pilota- Nature of Innovation - NOI Techpark - SoLeon - Spazio-News Magazine

 

Come state lavorando per mettere in contatto l’industria, il mondo della ricerca e il mercato?

NOI Techpark aggrega competenze, crea relazioni e accelera i processi di R&S e trasferimento tecnologico e lo fa adottando il Design Thinking. Un approccio all’innovazione che parte dalle persone, mettendo al centro le loro esigenze, per poi creare nuove opportunità di mercato. Gestiamo l’ecosistema dell’innovazione in maniera aperta: nel nostro incubatore sono insediate diverse start-up attive nel settore dei droni, come MAVTech e UpCaeli Via, e abbiamo una rete di aziende locali, come Flying Basket e SoLeon per le quali mettiamo a disposizione una vasta gamma di servizi. In questo processo, è di fondamentale supporto TerraXCube, la camera climatica capace di simulare le condizioni più estreme della terra e di indagare la loro influenza sull’uomo, sui processi ecologici e sulle tecnologie. La utilizziamo, ad esempio, per capire come l’uomo e la natura reagiscono allo stress ambientale e come tali condizioni estreme influenzano le prestazioni di materiali e prodotti.

Gli effetti delle condizioni ambientali estreme sul volo dei droni sono, infatti, molto importanti nella scienza delle SAPR. Molte delle applicazioni esistenti progettate per SAPR, come ad esempio l’agricoltura di precisione e la fornitura di strumenti medicali, non sono ancora state pienamente sfruttate dal mercato proprio per la mancanza di conoscenze esistenti sul volo dei droni in condizioni meteorologiche avverse.

Perché la tecnologia unmanned può dimostrarsi superiore, nelle applicazioni legate alla fotogrammetria e laser scan, rispetto ai velivoli tradizionali e a l’uso dei satelliti?

È una domanda interessante. Nel 2016, insieme alla Direzione Generale Protezione Civile della Regione Lombardia, abbiamo sviluppato un progetto di ricerca proprio su questo tema. Anzitutto, è importante dire che bisogna valutare i requisiti dell’utente per il Digital Elevation Model – DEM e la qualità dei sensori, anche perché lo sviluppo tecnologico in questo campo ha subito una decisa accelerazione. Si è arrivati, infatti, a sviluppare una nuova generazione di droni con elevate prestazioni a costi relativamente contenuti, utilizzabile anche in ambito professionale con numerosi vantaggi: coprire un’area specifica, avere una risoluzione più alta e costi meno elevati rispetto a un velivolo tradizionale.

Come emerso dall’esperienza maturata con le aziende e con i nostri partner, ogni tecnologia ha la sua ragione d’essere: per comprendere le dinamiche dei principali processi ambientali nelle regioni alpine e i rischi legati ai cambiamenti climatici, sono indispensabili i dati satellitari; se invece l’interesse riguarda un’area specifica come un DEM per una pista da sci tramite un SAPR, possiamo ottenere un risultato migliore con un software, anche se le autorizzazioni ENAC possono rappresentare una sfida in più.

Tutto ciò premesso, noi preferiamo i droni per il minor impatto ambientale. I droni con un peso al decollo inferiore ai 25 kg, infatti, usano un motore elettronico, limitando quindi le emissioni di CO2 e l’inquinamento acustico. E questo, in un ambiente alpino è fondamentale.

Drone Pilota GCS - Nature of Innovation - NOI Techpark - SoLeon - Spazio-News Magazine

 

L’emergenza sanitaria legata al Covid sta cambiando il mondo. Come sta interagendo con il vostro lavoro, vi aspettate che essa possa ridisegnare anche le applicazioni dei SAPR?

COVID ha fatto emergere varie opportunità legate all’utilizzo dei droni. Pensiamo, ad esempio, al telerilevamento per la pubblica sicurezza. L’utilizzo di questa tecnologia da parte degli enti pubblici può dare un deciso slancio a tutto il settore, favorendone l’innovazione.

Noi, al momento, stiamo seguendo uno studio scientifico per il soccorso alpino del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico – CNSAS proprio per capire in che modo i droni possono essere utilizzati durante gli interventi. Abbiamo visto, infatti, come essi possano consentire di ridurre i tempi e il personale in contatto con il paziente. Su questo, a breve avremo a disposizione un’evidenza scientifica prodotta dall’Istituto di medicina d’emergenza di Eurac Research. L’obiettivo è mettere in circolo know-how e favorire lo sviluppo di nuove relazioni professionali. Come NOI Techpark, infatti, possiamo creare un ponte tra le esperienze sviluppate nell’arco alpino, tra Italia, Germania, Austria e Svizzera. Un obiettivo a cui teniamo molto e che sta dando frutti importanti.

Per concludere, quali sono i progetti per il medio/prossimo futuro e come state lavorando per metterli in campo?

Abbiamo in programma diversi progetti legati all’uso di droni. Nel settore dei trasporti, la start-up Flying Basket ha creato un multicottero con una capacità di carico fino a 100 kg i cui campi di applicazione potrebbero andare dalla protezione civile all’agricoltura. Flying Basket è anche una delle prime aziende in Europa a essere stata approvata dall’EASA per fornire servizi di trasporto commerciale con i droni. Un’altra start-up, UpCaeli Via, sta provando in maniera visionaria a sviluppare un drone VTOL per trasportare passeggeri. Siamo convinti, infatti, che l’Alto Adige possa essere un eccellente campo di prova per il trasporto nelle aree urbane: tecnologicamente le sfide sono simili, ma il rischio nelle zone alpine meno densamente abitate è più basso.

Nel campo della sicurezza, stiamo lavorando con il progetto Interreg S.T.A.R.T. per rendere i droni uno strumento innovativo del soccorso alpino. I servizi di soccorso del Tirolo, dell’Alto Adige e di Belluno hanno già acquistato dei droni e stanno addestrando i piloti lavorando fianco a fianco con i produttori di droni SoLeon e MAVTech, con l’affiancamento di Eurac Research in qualità di partner scientifico.

Ancora, nel campo del monitoraggio ambientale, siamo convinti che i droni possano avere grandi potenzialità nel settore forestale, in agricoltura e per la protezione dai pericoli naturali. Un progetto entusiasmante a cui stiamo collaborando è Blueslemon, il cui obiettivo è monitorare le frane utilizzando i Bluetooth-Beacons e la tecnologia RFID.

Infine, stiamo lavorando per favorire lo sviluppo delle piattaforme SAPR, fondamentali soprattutto nelle zone alpine, anche se molto complesse. Con TerraXCube, a NOI Techpark, possiamo riprodurre i test in condizioni ambientali costanti e questo potrebbe fare la differenza per ottenere la certificazione CE.

I droni non sono quindi solo qualcosa di futuribile, ma in Alto Adige rappresentano una realtà affermata in molti settori. Evidente è l’importanza di investire in queste nuove tecnologie e rimanere all’avanguardia in uno dei settori che, con molta probabilità, è destinato a ridisegnare non il nostro modi di lavorare e la vita di tutti i giorni.

Federico Cabassi

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