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BCE: NEL 2020 IL PIL DELL’AREA EURO È DIMINUITO DEL 6,6%

“Nel 2020 l’economia dell’area dell’euro è stata colpita da un grave shock di natura eccezionale per effetto della pandemia da COVID-19. Nella prima metà dell’anno l’attività economica si è contratta bruscamente a seguito delle misure di confinamento e della più elevata avversione al rischio. La reazione vigorosa e coordinata della politica monetaria e delle politiche di bilancio, insieme alle notizie positive sui vaccini, ha contribuito a stabilizzare l’attività nella seconda metà dell’anno”. A metterlo nero su bianco è l’ultimo report pubblicato dalla Banca Centrale Europea – BCE.

Nel 2020 il PIL – Prodotto Interno Lordo dell’area euro è diminuito complessivamente del 6,6%. L’inflazione annua complessiva è scesa allo 0,3 dall’1,2% del 2019, soprattutto a causa del calo dei prezzi dell’energia, ma anche per via di fattori connessi alla pandemia. I settori più colpiti dalla crisi, tra cui trasporti e attività ricettive, ad esempio, hanno concorso alla flessione dell’inflazione nella seconda metà dell’anno.

La Banca Centrale Europea ha allentato notevolmente l’orientamento della politica monetaria per contrastare l’impatto avverso della pandemia sull’economia dell’area euro, adottando un insieme articolato di misure che nel corso del 2020 sono state ricalibrate. Fra queste si annoverano l’introduzione di un nuovo programma temporaneo di acquisto per l’emergenza pandemica, l’allentamento dei criteri di idoneità e di altri requisiti applicabili alle garanzie e l’offerta di nuove operazioni di rifinanziamento a più lungo termine.

La risposta di politica monetaria ha svolto una funzione cruciale di stabilizzazione dei mercati e ha contribuito a scongiurare i gravi rischi posti dalla pandemia al meccanismo di trasmissione della politica monetaria, alle prospettive per l’economia dell’area dell’euro e, in ultima istanza, all’obiettivo della stabilità dei prezzi perseguito dalla Banca UE. Inoltre, le politiche macro-prudenziali hanno avuto come obiettivo il mantenimento del flusso del credito all’economia, mentre la Vigilanza bancaria della Banca Centrale UE ha introdotto misure micro-prudenziali per attenuare l’impatto della crisi e rafforzare la capacità di tenuta del settore bancario europeo.