01 - PRIMA PAGINA04 - ECONOMIA & SOCIETÀ

NONOSTANTE LA GUERRA, L’ECONOMIA UE È IN CRESCITA

A quasi un anno dall’inizio della guerra di aggressione della Russia, l’economia dell’UE è in condizioni migliori di quanto previsto in autunno. In base alle stime intermedie d’inverno, le prospettive di crescita per quest’anno salgono allo 0,8% nell’UE e allo 0,9% nell’Euro-Zona. Sia per l’UE che per la zona euro, la recessione tecnica che era stata annunciata per fine anno dovrebbe essere scongiurata. Le previsioni riducono inoltre leggermente le proiezioni per l’inflazione sia per il ’23 che per il ’24. A dirlo è la Commissione Europea con il nuovo rapporto “Previsioni economiche d’inverno 2023”.

“L’anno scorso l’economia dell’UE ha superato le aspettative, con una crescita resiliente nonostante gli shock provocati dalla guerra di aggressione russa – ha spiegato Paolo Gentiloni, Commissario UE per l’Economia -. Siamo entrati nel 2023 in condizioni più favorevoli del previsto: i rischi di recessione e di carenze di gas si sono attenuati e la disoccupazione rimane ai livelli più bassi. Tuttavia, gli europei devono affrontare un periodo difficile. Si prevede che la crescita rallenterà per effetto dei fattori negativi e la presa dell’inflazione sul potere di acquisto si allenterà solo gradualmente nei prossimi trimestri. Una risposta politica unitaria e globale ha permesso all’UE di resistere alle tempeste che hanno investito le nostre economie e le nostre società dal 2020. Dobbiamo mostrare la stessa determinazione e ambizione nell’affrontare le sfide che ci troviamo ad affrontare oggi”.

Dopo un’espansione sostenuta nel primo semestre del 22, la crescita ha subito un calo nel terzo trimestre, sebbene leggermente inferiore alle previsioni. Nonostante gli shock negativi eccezionali, l’economia dell’UE ha evitato la contrazione nel quarto trimestre prospettata nelle previsioni d’autunno. Il tasso di crescita annuo per il 2’2 è attualmente stimato al 3,5% sia nell’Europa sia nell’Euro-Zona.

Gli sviluppi favorevoli rispetto alle previsioni di autunno hanno migliorato le prospettive di crescita per quest’anno. La continua diversificazione delle fonti di approvvigionamento e il forte calo dei consumi hanno lasciato i livelli di stoccaggio del gas al di sopra della media stagionale degli ultimi anni e i prezzi del gas all’ingrosso sono scesi ben al di sotto dei livelli prima della guerra. Inoltre, il mercato del lavoro dell’UE ha continuato a registrare buoni risultati e il tasso di disoccupazione è rimasto al suo minimo storico del 6,1% fino alla fine del 2022. La fiducia sta aumentando e le analisi di gennaio indicano che anche l’attività economica dovrebbe evitare una contrazione nel primo trimestre del 2023.

Rimangono tuttavia forti elementi negativi. I consumatori e le imprese continuano a dover far fronte a costi energetici elevati e l’inflazione di fondo (inflazione complessiva al netto dei prodotti energetici e dei prodotti alimentari non trasformati) ha continuato ad aumentare a gennaio, erodendo ulteriormente il potere d’acquisto delle famiglie. Con il persistere delle pressioni inflazionistiche, la stretta monetaria dovrebbe continuare, gravando sull’attività delle imprese e frenando gli investimenti.

Le previsioni intermedie d’inverno prevedono una crescita dello 0,8% nell’UE e dello 0,9% nella zona euro per il 2023, ovvero rispettivamente 0,5 e 0,6 punti percentuali in più rispetto alle previsioni d’autunno. Il tasso di crescita per il 2024 rimane invariato, rispettivamente all’1,6% e all’1,5% per l’UE e la zona euro. Alla fine del periodo di previsione, il volume della produzione dovrebbe superare di quasi l’1% quello previsto nelle previsioni d’autunno.

F. C.