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UE: LA COMMISSIONE SI MUOVE A SOSTEGNO DELLE PMI

La Commissione Ue ha presentato nei giorni scorsi una serie di iniziative per rispondere alle esigenze delle Piccole e Medie Imprese – PMI europee nell’attuale contesto economico. Le PMI, che rappresentano il 99% delle imprese UE, sono motori essenziali delle transizioni verde e digitale dell’Europa, ma continuano a far fronte alla situazione di imprevedibilità e volatilità generata dalle numerose crisi degli ultimi anni.

“Le PMI aventi attività transfrontaliere sono tenute a versare le imposte negli Stati membri dove si trovano le loro sedi permanenti e devono quindi conformarsi a diversi insiemi di norme – ha spiegato il Commissario per l’Economia EU, Paolo Gentiloni -. Il costo di conformità a tali norme ammonta al 2,5% del loro fatturato, un importo che le PMI non possono destinare agli investimenti o all’assunzione di nuovo personale. Oggi proponiamo quindi di consentire alle PMI aventi sedi permanenti in altri Stati membri di interagire con un’unica amministrazione fiscale, quella del paese dove si trova la sede centrale. I risparmi e la semplificazione che ne derivano esorteranno altre PMI a espandersi oltre le frontiere nazionali, generando una maggiore occupazione per i cittadini dell’UE”.

La comunicazione sugli aiuti alle PMI presentata propone nuove misure che forniranno aiuti a breve termine, potenzieranno la competitività a lungo termine delle PMI e rafforzeranno l’equità nel contesto imprenditoriale del mercato unico. Nell’ambito di tali misure, la Commissione ha pubblicato nuove proposte di regolamento sui ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali e una direttiva che istituisce un sistema fiscale basato sulle norme che si applicano alla sede principale delle PMI. Ulteriori iniziative mirano a promuovere l’accesso delle PMI ai finanziamenti, a migliorare il contesto imprenditoriale e a sostenere la crescita delle PMI verso imprese a media capitalizzazione affinché possano realizzare tutto il loro potenziale economico.

In particolare, il nuovo regolamento inteso a lottare contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali mira a contrastare i ritardi di pagamento, una pratica sleale che mette a repentaglio il flusso di cassa delle PMI e ostacola la competitività e la resilienza delle catene di approvvigionamento. Le nuove norme abrogheranno la direttiva del 2011 sui ritardi di pagamento per sostituirla con un regolamento. La proposta introduce un limite massimo di pagamento più rigoroso, di 30 giorni, elimina le ambiguità e affronta le lacune giuridiche della direttiva vigente. Il testo proposto garantisce inoltre il pagamento automatico degli interessi maturati e degli importi compensativi e introduce nuove misure di esecuzione e di ricorso per tutelare le imprese dai cattivi pagatori.

Il sistema fiscale basato sulle norme che si applicano alla sede principale delle PMI consentirà alle PMI aventi attività transfrontaliere attraverso sedi permanenti di avvalersi dell’opzione di interagire con un’unica amministrazione fiscale, ossia quella della sede centrale, anziché dover conformarsi a diversi sistemi fiscali. La proposta aumenterà la certezza e l’equità fiscali, riducendo i costi di conformità e le distorsioni del mercato che incidono sulle decisioni aziendali, minimizzando nel contempo i rischi di doppia imposizione, di imposizione eccessiva e di controversie fiscali. Il calo previsto dei costi di conformità dovrebbe in particolare stimolare gli investimenti e l’espansione transfrontaliera nell’UE. Le PMI attive in diversi Stati membri potranno sfruttare appieno la libertà di stabilimento e la libera circolazione dei capitali senza essere ostacolate da inutili barriere fiscali.

F. C.