01 - PRIMA PAGINA03 - ISTITUZIONI

APPROVATO IL REGOLAMENTO SULLE MATERIE PRIME CRITICHE UE

Il Consiglio UE ha adottato nelle scorse settimane il regolamento che istituisce il quadro atto a garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche, meglio noto come regolamento sulle materie prime critiche. Si tratta dell’ultima tappa del processo decisionale.

“Con il regolamento sulle materie prime critiche vogliamo trasformare le sfide poste dalle nostre dipendenze in autonomia strategica e in opportunità per la nostra economia – Ha spiegato Jo Brouns, ministro fiammingo dell’Economia, dell’innovazione, del lavoro, dell’economia sociale e dell’agricoltura -. Questo atto legislativo rafforzerà il nostro settore minerario, migliorerà le nostre capacità di riciclaggio e trasformazione, creerà posti di lavoro locali e di buona qualità e garantirà che la nostra industria sia pronta per le transizioni digitale e verde”.

Il regolamento sulle materie prime critiche introduce scadenze chiare per le procedure di autorizzazione per i progetti di estrazione dell’UE, consente alla Commissione e agli Stati membri di riconoscere un progetto come strategico, richiede valutazioni del rischio della catena di approvvigionamento, impone agli Stati membri di disporre di piani nazionali di esplorazione e garantisce l’accesso dell’UE alle materie prime critiche e strategiche attraverso parametri di riferimento ambiziosi in materia di estrazione, trasformazione, riciclaggio e diversificazione delle fonti di importazione.

Il testo definitivo recentemente adottato individua due elenchi di materie (34 critiche e 17 strategiche) che sono fondamentali per le transizioni verde e digitale nonché per l’industria della difesa e dello spazio. Il regolamento sulle materie prime critiche stabilisce tre parametri di riferimento per la copertura del consumo annuo di materie prime dell’UE: il 10% da estrazione locale; il 40% da trasformare nell’UE e il 25% da materiali riciclati.

Per facilitare lo sviluppo di progetti strategici, gli Stati membri creeranno punti di contatto unici al livello amministrativo opportuno e nella fase pertinente della catena del valore delle materie prime critiche.

I progetti di estrazione riceveranno le autorizzazioni entro un periodo massimo di 27 mesi, mentre i progetti di riciclaggio e trasformazione dovrebbero ricevere le autorizzazioni entro 15 mesi, con limitate eccezioni volte a garantire un dialogo significativo con le comunità locali interessate dai progetti e un’adeguata valutazione dell’impatto ambientale in casi complessi.

Le imprese di grandi dimensioni che realizzano tecnologie strategiche, ossia i produttori di batterie, di idrogeno o di generatori di energia rinnovabile, effettueranno una valutazione del rischio delle rispettive catene di approvvigionamento per individuare le vulnerabilità.

F. C.