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APPARATO UDITIVO: CONCLUSO L’ESPERIMENTO SULLE IMPLICAZIONI DELLA MICROGRAVITÀ

L’ultima sessione di Acoustic Diagnostics si è conclusa con il test a cui si è sottoposto l’astronauta USA Andrew Morgan ancora in orbita sulla Stazione Spaziale Internazionale – ISS. All’esperimento ha partecipato anche l’astronauta italiano dell’Agenzia Spaziale Europea – ESA Luca Parmitano durante la sua permanenza in orbita con la missione BEYOND.

“La conclusione delle sessioni sperimentali a bordo della ISS per questo esperimento rappresenta – ha spiegato Giovanni Valentini responsabile per l’Agenzia Spaziale Italiana – ASI dell’utilizzazione della Stazione Spazialenon solo un successo dell’Agenzia, ma anche un positivo completamento della cooperazione tra ASI ed ESA per la missione BEYOND. Grazie a questa cooperazione ASI è stata in grado di concludere con successo tre esperimenti sulla ISS (Acoustic Diagnostics, NUTRISS e Amyloid Aggregation) utilizzando il supporto a terra, l’opportunità di lancio e un importante quantitativo di risorse (in particolare di tempo astronauta) messi a disposizione da ESA”.

L’Acoustics Diagnostic, il cui Principal Investigator è Arturo Moleti del Dipartimento di Fisica dell’Università di Roma Tor Vergata supportato da un team composto da ALTEC, Campus Biomedico, Università La Sapienza, Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro – INAIL e Consiglio Nazionale delle Ricerche – CNR, ha avuto l’obiettivo di valutare come lo stato di microgravità e il rumore a bordo della ISS possano costituire fattori di rischio per l’udito degli astronauti. Il protocollo sperimentale prevede di valutare gli eventuali danni all’apparato uditivo utilizzando i risultati di alcuni test audiologici effettuati sugli astronauti prima, post e durante la loro permanenza in orbita.

I risultati dei test permetteranno di evidenziare o di escludere danni all’apparato uditivo, anche di lieve entità e di natura transitoria, e avranno evidenti implicazioni sulla progettazione di future missioni di lunga durata dedicate all’esplorazione di corpi celesti lontani.

All’esperimento hanno collaborato anche Argotec e Telespazio che hanno supportato l’integrazione, la raccolta di dati biomedici prima e dopo la missione e le operazioni a bordo della ISS.