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ESA EXOMARS: CASSIS AIUTA A STUDIARE LE RLS E CERCARE ACQUA SU MARTE

Il gruppo di scienziati guidati dall’Istituto Nazionale di Astrofisica– INAF e dall’Università di Padova – UniPd ha utilizzato, per la prima volta, la camera Colour and Stereo Surface Imaging System – CaSSIS, installata a bordo del Trace Gas Orbiter – Tgo della missione Europea ExoMars, per ottenere inedite immagini delle Recurring Slope Lineae – RSLlinee scure che appaiono stagionalmente in corrispondenza di affioramenti rocciosi in cima a molte scarpate sulla superficie marziana.

Queste strutture sembrano delle strisce di sabbia bagnata e si propagano per centinaia di metri, seguendo la topografia del terreno. L’interesse verso le Recurring Slope Lineae è dovuto alla speranza di avvistare acqua liquida per la prima volta sulla superficie di Marte, e la loro origine rappresenta uno dei grandi misteri del “Pianeta Rosso”.

Lo studio, accettato per la pubblicazione sulla rivista Planetary Space Science, riporta l’analisi di 125 RSL e il confronto con le immagini ottenute da altre missioni.

“Scoperte nel 2011, le Recurring Slope Lineae variano col passare delle stagioni marziane e sono visibili generalmente in molte zone dove si hanno delle scarpate, come i crateri da impatto – si legge nella nota pubblicata sul sito dell’Agenzia Spaziale Italiana – ASI -. Appaiono durante le stagioni calde (temperatura oltre i 0° C) come delle linee scure che si propagano seguendo la pendenza del pendio, e svaniscono nelle stagioni fredde. La correlazione tra la presenza delle RSL e temperature superiori al punto di fusione del ghiaccio d’acqua, eventualmente salata (brina), ha portato la comunità scientifica ad avanzare l’ipotesi che queste potessero essere dei flussi di acqua liquida sulla superficie di Marte”.

Secondo questa ipotesi, le Recurring Slope Lineae sarebbero generate dallo scioglimento del ghiaccio nel sottosuolo o da un processo chiamato deliquescenza, ovvero l’assorbimento dell’umidità atmosferica da parte di sali igroscopici presenti nel terreno e il suo successivo rilascio come soluzione acquosa. Altri ricercatori, con simulazioni numeriche e analisi topografiche, hanno suggerito che le RSL siano invece dei flussi di materiale granulare, del tutto privi d’acqua. Il fatto che non vi sia ancora una spiegazione univoca circa la loro natura rende queste strutture stagionali una tematica scientifica di grande interesse per lo studio di Marte.

Se la correlazione tra le RSL e la presenza di acqua liquida sulla superficie fosse confermata avrebbe infatti innumerevoli implicazioni, di carattere astrobiologico e relative all’esplorazione e all’abitabilità futura di Marte.

Altro aspetto importante di questo studio è che le immagini di CaSSIS sono state ottenute durante il mattino marziano e confrontate poi con immagini di High Resolution Imaging Science Experiment – HiRISE, la camera ad alta risoluzione a bordo della missione NASA Mars Reconnaissance Orbiter, prese nel pomeriggio. Questo tipo di osservazioni è ora possibile proprio grazie alla camera dellasonda ESA Tgo – Trace Gas Orbiter, poiché per motivi orbitali è l’unico strumento attualmente attorno a Marte in grado di acquisire immagini ad alta risoluzione, durante le ore del mattino e di conseguenza un’analisi di osservazioni questo tipo non era mai stata fatta prima d’ora. 

CaSSIS consente di seguire l’evoluzione RSL sia al variare delle stagioni, ma soprattutto e per la prima volta durante il giorno marziano.