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RICERCA SPAZIALE, ASTEROIDI: PRENDE AVVIO LA MISSIONE HERA

La missione HERA, dell’Agenzia Spaziale Europea – ESA e della National Aeronautics and Space Administration – NASA per caccia agli asteroidi, prende il via con la firma del contratto per la progettazione, produzione e collaudo.

La prima missione del nostro continente per la difesa planetaria, in programma per il 2024, vanta un importante contributo dell’industria italiana, che con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana – ASI si aggiudica i contratti per la realizzazione dei sistemi di bordo quali il sistema di Potenza Elettrica, assegnato a OHB-Italia, e la propulsione, assegnata ad AVIO SpA.

Sarà inoltre compito del nostro Paese realizzare il trasmettitore per lo spazio profondo capace di gestire i segnali degli esperimenti di radio-scienza.

A bordo di HERA viaggeranno anche due piccoli CubeSat che, una volta rilasciati nello spazio, potranno sorvolare da vicino la superficie dell’asteroide. Il secondo CubeSat è a guida italiana ed è stato intitolato ad Andrea Milani, professore di Meccanica Orbitale all’Università di Pisa nonché scienziato di fama internazionale e ideatore della missione dell’ESA Don Quijote, la cui eredità viene oggi raccolta dalla missione HERA.  

“Siamo davvero felici di essere saliti a bordo di Hera – ha detto Ettore Perozzi responsabile ufficio sorveglianza spaziale ASIera un obiettivo che inseguivamo da quando Andrea Milani ci aveva dimostrato come il rischio di un impatto di un asteroide sulla Terra, al contrario di molte altre catastrofi naturali, possa essere completamente eliminato: basta prepararsi in tempo”

HERA rappresenta il contributo UE ad una collaborazione internazionale per la protezione del pianeta dagli impatti cosmici chiamata Asteroid Impact & Deflection Assessment – AIDA.

L’obiettivo della missione HERA, dal nome della dea greca del matrimonio, è quello di studiare, da distanza ravvicinata, l’asteroide binario Didymos e insieme alla sonda DART – Double Asteroid Redirect Test della NASA e mettere a punto la tecnica della deflessione asteroidale.

DART, in partenza nel 2021, è destinata infatti a schiantarsi su Dimorphos, il piccolo satellite di Didymos, lasciando poi a HERA, in arrivo nel 2026, il compito di analizzare il cratere originato dall’impatto e calcolare con precisione i cambiamenti orbitali provocati dall’impatto.

HERA e i suoi “cubesats” verranno utilizzati anche per sperimentare nuove tecnologie, come la navigazione autonoma attorno a un piccolo corpo celeste, e per comprendere meglio le caratteristiche orbitali e fisiche degli asteroidi.

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