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ESA CHEOPS: PRONTI A STUDIARE I PIANETI EXTRASOLARI

È finalmente partita l’avventura del satellite dell’Agenzia Spaziale Europea – ESA CHEOPS, destinato a studiare i pianeti extrasolari.

CHEOPS, missione UE che vede una importante partecipazione dell’Italia con l’Istituto Nazionale di Astrofisica – INAF, l’Università di Padova e l’Agenzia Spaziale Italiana – ASI, sarà il nostro “misura-pianeti”, un satellite dedicato alla caratterizzazione di esopianeti di piccole dimensioni che transitano davanti alla loro “stella madre”.

Un compito reso possibile grazie alla strumentazione di bordo, che comprende un telescopio high-tech progettato e realizzato in Italia. Grazie ad esso, CHEOPS riesce a percepire la piccolissima variazione di luminosità delle stelle durate il passaggio dei pianeti davanti ad esse, delle vere e proprie mini eclissi. Per raggiungere i suoi obiettivi, CHEOPS è stato progettato per misurare la variazione della luminosità di una stella con una precisione di appena qualche decina di parti per milione.

Lanciato dallo spazioporto di Kourou in Guyana Francese a bordo di un razzo Soyuz insieme al COSMO-SkyMed Seconda Generazione, CHEOPS osserverà più di 7.000 stelle nei 3 anni e mezzo di durata nominale della missione.

Il programma scientifico della missione è caratterizzare i pianeti extrasolari e mira ad ottenere un set di dati unici che ci consentiranno di migliorare le nostre conoscenze sulla formazione ed evoluzione dei pianeti; per molti esopianeti di cui è già nota la massa, CHEOPS fornirà la misura accurata della loro dimensione – si legge nella nota diffusa dall’ASI -. In questo modo sarà possibile determinare la densità e quindi la struttura interna di questi pianeti, ovvero capire se essi siano rocciosi, gassosi o di ghiaccio e quindi stabilire se vi siano condizioni tali da ospitare la vita”.

La missione CHEOPS nasce dalla collaborazione di scienziati e ingegneri, istituti di ricerca, università e industrie, di undici paesi europei guidati dell’ESA e dalla Svizzera. L’Italia, anche grazie al supporto dell’ASI, ha un ruolo di primaria importanza in CHEOPS, sia per il contributo allo strumento sia per l’apporto scientifico. I ricercatori dell’INAF a Catania e a Padova hanno elaborato il progetto ottico del telescopio, e affiancato l’industria selezionata dall’ASI, un raggruppamento temporaneo di imprese formato da Leonardo, Thales Alenia Space e MediaLario, per la realizzazione degli specchi, dell’ottica di back-end, e per le operazioni di integrazione, allineamento e test del telescopio, il cui modello di volo è stato consegnato al Consorzio CHEOPS, capitanato dall’Università di Berna, nel maggio del 2017.

La stazione di controllo del satellite si trova a Madrid, mentre il centro di raccolta ed elaborazione dei dati si trova a Ginevra, da dove saranno smistati a tutti gli scienziati che lavorano al progetto. Un archivio di back-up per i dati scientifici si trova in Italia presso l’ASI Space Science Data Center – SSDC.

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